Mollicone contro Carofiglio su Raitre: uno spot per la cannabis legale, altro che “Dilemmi”…

8 Giu 2022 10:47 - di Chiara Volpi
Carofiglio Mollicone

Con buona pace di contraddittorio e par condicio, e alla faccia degli spettatori che pagano il canone, su quella che anni addietro Silvio Berlusconi ribattezzava come “Telekabul” – la terza rete Rai – lunedì sera va in onda il sesto e ultimo appuntamento di Dilemmi, programma ideato e condotto dallo scrittore ed ex magistrato dem, Gianrico Carofiglio. La chiusura è ad effetto: l’argomento della puntata è la droga. O meglio, il dilemma da risolvere è quello di cui si dibatte da tempo: la legalizzazione della cannabis. E in tv va in onda quello che Libero oggi chiama «un dibattito sul referendum che non c’è» tra «estremisti del tema». Ospiti in studio: Fabio Cantelli Annibaldi, vicepresidente del Gruppo Abele e l’ex magistrato e scrittore Gherardo Colombo. La cosa non passa inosservata: e il primo a cogliere in fallo il conduttore è il commissario di Vigilanza Rai, deputato Fdi, Federico Mollicone.

J’accuse di Mollicone a Carofiglio e al suo programma

Mollicone che, eccependo sulla puntata monocolore – i toni e le sfumature sul tema sono quelle del Pd –. E annunciando la presentazione di un quesito in Vigilanza Rai mirato a chiedere il «rispetto del pluralismo», prima rileva: «Dilemmi di Carofiglio riesce a proporre un confronto sulla liberalizzazione della cannabis fra un antiproibizionista radicale e un antiproibizionista moderato. Ovvero Gherardo Colombo e un rappresentante del Gruppo Abele. Manca qualsiasi genere di posizione contraria». Quindi aggiunge: «Il grande dilemma è perché la trasmissione si chiami Dilemmi e non “il programma del Pd”… Presenterò un quesito in Vigilanza Rai – anticipa Mollicone – per chiedere che venga rispettato il pluralismo nella trasmissione di Carofiglio, con immediata riparazione rispetto il “monologo” a due dell’altra sera».

Mollicone su Carofiglio: alla puntata sulle droghe invitati solo ospiti antiproibizionisti

Già, perché il fatto che alla puntata sulle droghe gli invitati siano solo ospiti antiproibizionisti, non solo non può, ma non risolve il “dilemma” posto in tv. Che, come tutti i dilemmi, di per sé implica l’acquisizione e l’analisi di due posizioni in campo: i pro e i contro. E, al tempo stesso, si inserisce nel solco delle recriminazioni sul tema argomentate sul piccolo schermo sulla scia di convinzioni e programmi del Pd. Rilanciati qualche sera prima – tanto per citare l’ultimo aedo dem – dall’immancabile Luciana Littizzetto, che ha pontificato da un altro pulpito mediatico: quello di Che tempo che fa.

Il precedente della Littizzetto

Sempre dalla prima linea dem. E per mezzo di un monologo tv su cui sono stati chiesti lumi alla Rai, partendo dal presupposto che la comica polemista di Raitre avrebbe «di fatto rappresentato le posizioni sui referendum senza il benché minimo contraddittorio». Una vicenda su cui la Lega ha presentato una interrogazione parlamentare in Vigilanza. E sono due. Ce n’è, insomma, per sollevare il problema. E, sicuramente, per alimentare i dilemmi…

Commenti

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  • Gianpaolo Artico 8 Giugno 2022

    Purtroppo questa sinistra continua a comportarsi come i vecchi dittatori della storia( hitler, stalin e mao tse dong). Le loro idee sono legge e nessuno può permettersi di opporsi. La destra italiana dimostra che pur non essendo d’accordo con alcuni temi degli avversari accetta comunque il confronto e da’ la possibilità a tutti di esprimere le proprie opinioni in libertà come prevede la democrazia. Il mondo è cambiato e la forza della destra è che ha capito il cambiamento. I cittadini stanno aprendo gli occhi sul fatto che la sinistra non è cambiata in nulla, obsoleta e dittatoriale. Speriamo in elezioni politiche al più presto per salvare il paese da questa situazione.