Draghi fa infuriare il Cremlino: «Putin non andrà al G20? Non spetta a lui deciderlo»

28 Giu 2022 20:47 - di Giorgia Castelli
Cremlino

Irritazione del Cremlino per le parole di Mario Draghi. Non tocca a lui dire se il presidente russo Vladimir Putin andrà al summit del G20 in Indonesia. La risposta stizzita arriva da un funzionario del Cremlino, Yury Ushakov, dopo che il presidente del Consiglio italiano ha detto oggi di aver ricevuto assicurazioni dall’Indonesia che Putin interverrà solo da remoto. Vladimir Putin, ha detto Draghi,  “non verrà” al G20. Il presidente dell’Indonesia, Joko Widodo, che organizza l’evento «è stato categorico. Quello che potrà succedere è un intervento da remoto, vedremo».

La reazione del Cremlino

Il Cremlino non l’ha presa bene. «Non spetta a Draghi deciderlo. Ha probabilmente dimenticato che non è più il presidente (del G20)», ha detto Ushakov, citato dall’agenzia stampa Tass. L’invito a partecipare è stato ricevuto e accettato, ha detto Ushakov, che ha poi suggerito di aspettare la visita del leader indonesiano Joko Widodo, presidente di turno del G20, atteso giovedì a Mosca. Ieri l’assistente del presidente russo aveva rivelato per primo la partecipazione di Putin in Indonesia.  Il G20 si terrà il 15-16 novembre sull’isola di Bali.

Tetto al prezzo del gas? “Necessari colloqui con Gazprom”

Il Cremlino è intervenuto oggi anche sull’introduzione di un tetto al prezzo del gas inserita nella dichiarazione finale del vertice G7. Secondo Mosca dovrebbe essere oggetto di colloqui con Gazprom. «Spetta alla società russa decidere, e probabilmente vorranno rivedere i contratti in essere. Per questo sono necessari colloqui», ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.

Il comunicato del G7

Il comunicato finale del G7 si legge che il gruppo dei sette «accoglie con favore la decisione dell’Unione Europea di esplorare con i partner internazionali modi per contenere i prezzi crescenti dell’energia, inclusa la fattibilità di introdurre tetti temporanei ai prezzi, ove appropriato». Mentre «riduciamo gradualmente l’afflusso del petrolio russo sui nostri mercati – continuano i leader – cercheremo di sviluppare soluzioni che consentano di raggiungere il nostro obiettivo di ridurre i ricavi della Russia dagli idrocarburi, sostenendo la stabilità nei mercati globali dell’energia, minimizzando nel contempo gli impatti economici negativi, specialmente nei Paesi a basso e medio reddito».

Il Cremlino: «Stop alla guerra quando Kiev disarma i nazionalisti»

Peskov ha poi affermato che le ostilità in Ucraina potrebbero terminare «entro oggi se solo Kiev ordinasse ai nazionalisti di deporre le armi». Parole che arrivano in risposta alle osservazioni di Volodymir Zelensky, per cui una la guerra finirà entro l’inverno. La Russia, ha aggiunto Peskov, chiede anche all’Ucraina di «rispondere positivamente alle richieste della Russia». Il resto «sono solo speculazioni del presidente».

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