Calcio, rivolta social contro le nuove tariffe di Dazn. E sul web scatta la campagna “Disdetta Leotta”

9 Giu 2022 18:35 - di Luisa Perri
Dazn, tariffe

È rivolta social contro le nuove tariffe di Dazn, aumentate praticamente a 40 euro al mese per la prossima stagione del campionato di calcio. Sulla stessa falsariga Codacons e Unione consumatori: in particolare quest’ultima associazione ha annunciato un esposto all’Antitrust,

Tantissimi i commenti legati ai costi esagerati: “30 euro al mese per vedere le partite di Serie A di fatto potendo utilizzare un solo dispositivo è vergognoso. 40 per vederlo in due, agghiacciante”, scrive un utente su twitter mentre un altro aggiunge “Da Diletta a Disdetta è un attimo!”, in riferimento al volto di punta di Dazn Diletta Leotta.

“Una mazzata clamorosa e anacronistica”

Tanti hanno postato la disdetta del proprio abbonamento e chi minaccia di farlo se non ci saranno dei cambiamenti da parte della piattaforma online che permette di vedere le partite di calcio di Serie A. C’è inoltre chi lamenta il fatto che “non solo l’aumento abnorme del costo dell’abbonamento e il limite per la visione in contemporanea, ma anche il taglio netto ai dispositivi registrabili. Una mazzata clamorosa e anacronistica”. Il tema è diventato subito un trend topic dai toni molto accesi con circa 10mila tweet in pochissimo tempo.

Dazn offrirà agli utenti due tipologie di abbonamento a costi diversi per attivare un profilo “standard” (29,99 euro) oppure “plus” (39,99 euro) che varia per il numero dei dispositivi registrabili e degli utenti contemporaneamente connessi. C’è chi si avventura in previsioni molto pessimistiche per la piattaforma: “Dazn ha appena firmato la sua condanna a morte”. C’è chi sottolinea anche la scarsa qualità del servizio: “Dazn aveva senso a 19.99. Servizio scadente ma potevi vedere partite anche in 2 case. Solo a 30 è fuori mercato. A 40 un furto”. C’è chi inoltre fa sapere che ad esempio in Germania il costo di Dazn è più basso.

Contro le tariffe di Dazn pronti ricorsi all’Antitrust

Va invece controcorrente Luigi De Siervo, Amministratore Delegato della Lega Serie A, che promuove il pacchetto della piattaforma: “I due diversi piani di abbonamento presentati da Dazn consentono all’utente di scegliere la formula più adatta alle proprie esigenze, in linea con quanto già avviene negli altri paesi europei e nel solco di quanto fatto dagli altri grandi Ott”. Dazn detiene i diritti di tutta la serie A fino al 2024 dietro il corrispettivo mostruoso di 840 milioni di euro annui. Cifra che, evidentemente, Dazn cerca di recuperare con i maxi aumenti degli abbonamenti.

La vicenda è sbarcata anche inl Parlamento: Daniele Belotti, capogruppo della Lega in commissione Cultura e Sport, ha già hannunciato un esposto all’Antitrust. “Dazn – attacca Belotti – l’anno scorso aveva offerto gli abbonamenti a 19,99 euro al mese e ora li aumenta del 50% portandoli a 29,99 euro che però diventano ben 39,99, quindi il doppio, se si vuole utilizzare, come in passato, i device contemporaneamente e a distanza. Non accettiamo che si speculi in questo modo sulla passione dei tifosi solo perché ha il monopolio delle partite. Il campionato scorso gli utenti-tifosi hanno programmato una spesa per più stagioni e ora, già al secondo anno, si trovano a dover spendere il doppio. Inaccettabile!”.

 

 

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