“Bombetta” russa sul governo Draghi: l’ambasciatore russo Razov “chiama” Salvini a Mosca

1 Giu 2022 14:54 - di Lucio Meo

La trappola moscovita, dopo le polemiche sulla possibile visita di Matteo Salvini in Russia per provare a trattare la pace, è scattata inesorabile. E mette a rischio la stabilità del governo. Nelle stesse ore in cui il Pd minacciava di lasciare la maggioranza a causa dell’iniziativa del leader leghista, l’ambasciatore russo in Italia, Sergej Razov, che aveva visto a cena Salvini qualche giorno fa, lanciava la sua “bombetta” sul governo Draghi: un invito a Salvini a venire a Mosca, “perché non ci sono ostacoli”. Cosa farà il leghista adesso? Andrà? Chiederà il permesso al premier e a Letta?

Razov chiama Salvini: “E’ il benvenuto nella federazione russa”

“Il senatore Matteo Salvini, come sapete, è leader di un grande partito politico, rappresentato in Parlamento e inserito nella maggioranza di Governo. Non ci sono ostacoli per il suo ingresso nella federazione russa“, dice in esclusiva all’Adnkronos Sergej Razov, ambasciatore russo a Roma. “Quanto allo scopo del viaggio – aggiunge l’ambasciatore – lo stesso senatore Salvini e le persone che lo accompagnavano hanno espresso pubblicamente le loro opinioni in merito”. Ma sugli incontri, quattro nello specifico, che lo stesso diplomatico avrebbe avuto con il leader della Lega, fa sapere: “Non ho altro da aggiungere su questo”.

Le sanzioni che fanno male anche all’Italia

Razov affronta poi il capitolo sanzioni: “Certo, le pesanti sanzioni imposte dall’Occidente collettivo, Italia compresa, inevitabilmente influiscono su alcuni aspetti della vita sociale ed economica in Russia. Allo stesso tempo, e lo assicuro, il nostro Paese supererà queste difficoltà temporanee”, dice l’ambasciatore russo a Roma. “Il Presidente e il Governo stanno introducendo i necessari adeguamenti alla politica finanziaria ed economica, compresa la linea alla sostituzione delle importazioni, che consentiranno di compensare i costi delle sanzioni illegittime”.

Poi avverte: “Le sanzioni sono un’arma a doppio taglio. Prendo nota delle dichiarazioni allarmanti di rappresentanti del governo e del mondo imprenditoriale italiano in merito ai crescenti problemi legati al rallentamento della crescita economica italiana – spiega – all’aumento dell’inflazione, all’aumento dei prezzi di gas, carburante, elettricità e prodotti alimentari”.

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