Arianna Meloni e la Giorgia segreta: “Una secchiona che ama gli scherzi. Insieme sfidammo Terminator…”

25 Giu 2022 11:06 - di Lucio Meo

In una lunga intervista al Foglio la sorella di Giorgia, Arianna Meloni, racconta gli inizi della leader di FdI, la compattezza del nucleo familiare a tre, con la mamma Anna, le difficoltà dell’adolescenza, gli inizi della militanza politica a destra, fino a toccare gli aspetti più attuali dell’impegno politico di Giorgia e la sua ascesa inarrestabile. Nonostante il carattere schivo e “ansioso”, come lei stessa si definisce, Arianna Meloni nella chiacchierata con Simone Carrettieri fotografa bene il mondo “meloniano” già ricostruito nel libro di successo “Io sono Giorgia” dalla diretta interessata. Ma in questa intervista non mancano gli inediti e le interpretazioni “a margine” della sorella silenziosa (in politica) della leader di Fratelli d’Italia, il cui capogruppo alla Camera è Francesco Lollobrigida, marito di Arianna.

Arianna Meloni, la mamma e la “squadra” con Giorgia

“Il vero genio di casa è nostra madre, Anna. Ha 69 anni. E’ capace di parlarti di tutto, anche della teoria dei Buchi neri di Hawking. Ha scritto 140 romanzi, quasi tutti rosa. Storie belle. La prima era ambientata in Toscana, i protagonisti si chiamavano una come me, Arianna, e l’altro Lorenzo. Nostra mamma scriveva di notte, mentre noi dormivamo. Si firmava Josie Bell. In America sarebbe diventata ricca e famosa, avrebbe avuto una carriera pazzesca. Invece alla fine la Curcio Editore fallì. E io dovetti interrompere il liceo per andare a lavorare. Periodo complicato. Eravamo noi tre”. Il segreto dei Meloni è in quella famiglia senza padre, che si compatta intorno alla mamma.

La militanza a destra e quella domanda a Bertinotti

La militanza di Arianna nasce con quella di Giorgia, a destra. “Io sono un’ansiosa: non mi piace apparire. Ecco perché non mi sono mai candidata, nonostante faccia politica da quando sono ragazza. A 19 anni andai a ‘Il rosso e il nero‘ di Santoro in tv. Ero in diretta, feci una domanda a Bertinotti. Che angoscia, mai più! Ecco, in questo siamo diverse: Giorgia a 28 anni era vicepresidente della Camera; io, a 47, vado in ansia pure per fare questa intervista con lei, la mia prima intervista. A proposito: posso rileggere l’articolo, vero? E soprattutto: che titolo farete?”, scherza con il giornalista del Foglio.

C’è spazio anche per l’attualità politica, per esempio si quel comizio della sorella Giorgia, in Spagna, tanto criticato dal mean streaming. “Non siamo invasati, è inutile che adesso la sinistra si attacca a questo. Era un comizio, il tono va contestualizzato. A me l’intervento è piaciuto: diceva cose coerenti con la nostra storia, con il nostro percorso. Che fuori dal comizio sa argomentare, e bene”.

Sorelle scherzarelle, ma anche simbiotiche

Il rapporto tra Arianne e Giorgia è saldissimo, come sempre. Fondato anche sugli scherzi, come quelli telefonici, grazie alla somiglianza delle voci: “A volte chiamavo io a suo nome. Pronto, sono Giorgia Meloni, e tutti ci credevano. Con Giorgia siamo simbiotiche, è vero. Da bambine inventavamo canzoni e andavamo avanti per ore. Tipo, Arianna è bella, Giorgia è un cozza. E viceversa. E comunque abbiamo ancora oggi un linguaggio solo nostro. Ci scriviamo e diciamo, in mezzo alla gente, parole inventate per capirci al volo”. Ed ancora: “Abbiamo fatto entrambe le analisi con il genetista. I nostri dna sono sovrapponibili, tecnicamente sono come quelli di due gemelle omozigote. Siamo sempre carichissime. Non produciamo abbastanza serotonina, e per questo prendiamo integratori”.

Il marito Francesco Lollobrigida e la sua “gavetta”

E il marito, colonna di Fratelli d’Italia?  “La storia del cognato è una cattiveria. Francesco ha una militanza che tutti conoscono: è stato consigliere comunale, assessore comunale, capo dei giovani della provincia di Roma, ha fatto politica all’università. E’ consigliere regionale. Quindi per favore basta…” . Si dice che la domenica a pranzo a casa Meloni-Lollobrigida si faccia la linea del partito… “No, falso mito. Fra noi parliamo di politica il meno possibile. Lollo, tanto lo chiamate tutti così, e Giorgia con il tempo hanno costruito insieme, e da soli, un rapporto. E lui sta là perché è bravo, credibile, autorevole. Chiedete in giro. Non voglio fare la storia dell’oste e del vino. Dai, vi prego. Fratelli d’Italia è un partito strutturato con dirigenti in tutta Italia e in Europa”.

Il futuro di Giorgia? “E’ una secchiona, capisce prima le cose, ha intuito, si prepara. Ma so che faranno di tutto per impedirle  di diventare presidente del Consiglio. Tuttavia gli italiani ci hanno capito. E ci saranno delle sorprese. Stiamo studiando, come sempre. Giorgia è insuperabile. Ha la sintesi in un cervello rapido, veloce. Ha l’intuito. Fratelli d’Italia è fatta da una generazione che fa politica da 30 anni e che in maniera graduale ha percorso tutti i gradini istituzionali. Siamo pronti. Noi stiamo dalla parte degli ultimi, di chi non arriva a fine mese”.

La sfida al comunista biondo Terminator

C’è spazio anche per un aneddoto sulla Garbatella, il quartiere rosso dei lotti costruiti dal Duce che ospita la sede del Fronte della gioventù. “Un giorno – racconta Arianna Meloni – avevo 17 anni, alla fermata della metro San Paolo vidi i ragazzi del Fronte della gioventù che volantinavano. Poi spuntò fuori un certo Terminator, un tipo biondo con i capelli lunghi, che iniziò ad aggredirli insieme ad altri compagni dei centri sociali. Urlavano: voi non potete stare qui, ci fate schifo”. Arianna correrà a casa a dirlo alla madre e alla sorella. E l’impegno comune a battersi contro quelle prepotenze.

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