Sparatoria al bar di Qualiano, l’autore ha già scontato un omicidio: ha ucciso il suocero

30 Mag 2022 8:59 - di Greta Paolucci
sparatoria al bar

Non accenna a diminuire la portata di indignazione e sconcerto per la sparatoria avvenuta in un bar di Qualiano, nel Napoletano, dove il 37enne Marco Bevilacqua – personaggio noto alle forze dell’ordine, con precedenti – ha esploso diversi colpi contro 4 ragazzi che erano seduti a un tavolino del locale, ferendoli. Due di loro in modo grave. E intanto, emergono particolari inquietanti sul passato dell’uomo che i carabinieri hanno fermato come indiziato di tentato omicidio plurimo. Porto di arma comune da sparo. E rapina aggravata emesso dalla Procura di Napoli Nord, con sede ad Aversa (Caserta). Ma competente sul territorio di Qualiano. Sul posto, in via Fratelli Rosselli, i Carabinieri intervenuti hanno trovato 6 bossoli calibro 9×21. Nel frattempo, proseguono le indagini dei militari per far luce sul movente.

Sparatoria al bar, i precedenti del 37enne fermato

Un nome, quello di Bevilacqua, noto alle forze dell’ordine per via di precedenti penali pesanti. Primo fra tutti, secondo quanto apprendiamo da fonti locali, emerso in ambito investigativo, l’uccisione nel 2006 del suocero. Un delitto seguito nel 2008 dalla condanna dell’omicida a 14 anni e 4 mesi di reclusione. Sentenza divenuta irrevocabile nel febbraio 2009. Poi, dopo aver trascorso diversi anni in carcere, l’uomo è poi tornato in libertà. Nel 2016 è stato nuovamente arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, stavolta a Qualiano dove nel frattempo si era trasferito, al termine di un lungo inseguimento continuato per ben 10 chilometri dopo essere scappato a un posto di controllo dei Carabinieri.

Interrogato, l’uomo non risponde al pm

E arriviamo così a ieri mattina, quando intorno alle 6.30 i carabinieri sono tornati a bussare alla sua porta: stavolta per tentato omicidio plurimo in un bar nel centro di Qualiano. Dopo l’interrogatorio del pm della Procura di Napoli Nord, Giuseppe Vitolo, che coordina le indagini – durante il quale Bevilacqua si è avvalso della facoltà di non rispondere – il 37enne è tornato nuovamente in carcere. Intanto, i ragazzi feriti nella sparatoria sono ricoverati in prognosi riservata. E due delle quattro vittime raggiunte dai proiettili, rischiano la vita. Entrambi hanno 18 anni e sono originari di Mugnano. Un terzo 18enne è stato dimesso dall’ospedale. Mentre un 19enne (compirà 20 anni a luglio) è stato operato ed è rimasto in osservazione.

Sparatoria al bar, il movente: vendetta dopo una lite?

Intanto, gli inquirenti al lavoro sul caso indagano sul movente. Le indagini dei Carabinieri, coordinate dalla Procura aversana, proseguono per far luce sui motivi alla base del folle gesto. L’ipotesi maggiormente accreditata al momento sarebbe quella di una lite scoppiata tra il 37enne e i ragazzi che si trovavano davanti al bar. Bevilacqua è accusato di aver prima rubato una pistola a un vigilantes minacciandolo con un coltello. Poi di aver raggiunto il locale a bordo di una bici elettrica, dove ha esploso i colpi. Almeno 6 i bossoli trovati sul selciato dai militari. Diversi gli spari indirizzati contro i quattro giovani feriti, finiti nel mirino di un uomo violento e pericoloso.

 

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