L’elezione di Stefania Craxi fa esplodere la “bomba” nella maggioranza: il governo rischia grosso

18 Mag 2022 14:12 - di Sveva Ferri
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L’elezione a presidente della Commissione Esteri del Senato di Stefania Craxi fa esplodere la maggioranza. Giuseppe Conte tuona sul fatto che «oggi registriamo che di fatto si è formata una nuova maggioranza, che spazia da Fratelli d’Italia sino a Italia Viva. Si è formata violando patti e regole», mentre analisti e parlamentari si affannano per decifrare il voto segreto e capire se ci sia stato del “fuoco amico” contro il candidato M5S Ettore Licheri. Eppure il risultato della conta che ha anche consegnato la maggioranza al caos e il M5S al vero e proprio psicodramma non è arrivato a sorpresa. Era anzi ampiamente annunciato, ma ugualmente il M5S si è incaponito su un proprio nome e il Pd gli è andato dietro, forse anche con una certa malizia.

L’impietoso “noi l’avevamo detto” di Italia Viva

«Dice il saggio: Regola n. 1. Quando sai di non avere i numeri e invece di fare politica ti incaponisci ad andare a una conta a scrutinio segreto, non prendertela con gli altri ma con te stesso», ha commentato il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto di Italia viva, partito che aveva lanciato un appello all’unità e che oggi può legittimamente sventolare la bandiera del “noi l’avevamo detto”.

Il Pd minimizza, ma Cerno parla di «indegno tira e molla»

Il senatore Pd, Andrea Marcucci, ha optato per una linea soft, sottolineando che l’elezione di Stefania Craxi «rimette la commissione Esteri nelle condizioni di tornare a lavorare», ma ammettendo che «dispiace, come dice il senatore Casini, che la maggioranza non sia stata in grado di trovare un candidato unitario». In realtà, Casini ha detto che il voto non unitario rappresentava la «definitiva disgregazione di una maggioranza», frase che esprime qualcosina in più di un generico rammarico. Decisamente più esplicito il collega dem Tommaso Cerno, che ha parlato di «tira e molla indegno», chiarendo poi che per lui l’elezione di Stefania Craxi alla Commissione Esteri del Senato «è certamente una buona notizia». Cerno, comunque, non ne è membro, quindi il suo endorsement non fa testo per la caccia all’eventuale traditore.

Soddisfatto il centrodestra

Soddisfazioni piena è giunta invece dal centrodestra di governo, da Matteo Salvini alla capogruppo al Senato di FI, Annamaria Bernini, che ha voluto comunque tributare anche «un sincero ringraziamento al senatore Ettore Licheri che con il consueto garbo e fair play ha confermato la sua caratura personale e politica».

FdI: «Maggioranza sempre più dilaniata»

Di «ennesima conferma dell’implosione di questa maggioranza», che è «sempre più dilaniata e va avanti soltanto per la paura del voto e per garantirsi posizioni di potere» ha parlato invece il capogruppo di FdI al Senato, Luca Ciriani, spiegando che FdI «da opposizione responsabile» ha votato per Stefania Craxi, «l’unica, alla luce delle altre candidature in campo, capace di guidare con competenza, terzietà e senza imbarazzi la Commissione Esteri». «Questa elezione – ha quindi aggiunto Ciriani – conferma che quando il centrodestra è unito è vincente. Obiettivo che per FdI rimane prioritario, come dimostra la scelta fatta oggi nella votazione della Commissione Esteri».

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