La situazione nel Donbass diventa sempre più difficile: l’esercito russo intensifica gli attacchi

22 Mag 2022 10:37 - di Emanuele Valci
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«La situazione nel Donbass è estremamente difficile», poiché la Russia ha intensificato gli attacchi a Sloviansk e Severodonetsk. Lo ha ribadito il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso notturno. «Le forze armate ucraine stanno frenando questa offensiva. Ogni giorno che i nostri difensori ostacolano i piani offensivi della Russia, interrompendoli, è un contributo concreto all’avvicinarsi del giorno che tutti noi non vediamo l’ora arrivi e per cui lottiamo: il Giorno della Vittoria», ha detto.

Donbass, le parole di Zelensky

«Nessun attacco russo; né con i missili nella regione di Rivne, né con l’artiglieria nella regione di Kharkiv o Sumy, né con tutte le possibili armi nel Donbass, daranno alla Russia alcun risultato», ha aggiunto. Ieri Zelensky ha avuto una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in merito agli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina invasa dalla Russia. «Si è parlato di cooperazione difensiva, della necessità di accelerare il sesto pacchetto di sanzioni e di sbloccare i porti ucraini. Ho ringraziato Draghi per il sostegno incondizionato all’Ucraina sulla strada per l’Ue», ha scritto in un tweet.

Donetsk e Luythansk, attacchi respinti

Nelle ultime 24 ore sui fronti di Donetsk e Luhansk gli ucraini hanno respinto nove attacchi. Lo riporta su Facebook lo Stato maggiore dell’esercito nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra. I militari hanno distrutto cinque carri armati, quattro sistemi di artiglieria, dieci unità di veicoli corazzati da combattimento e due veicoli. Le unità di difesa aerea hanno colpito un drone Orlan-10. L’antiaerea ha abbattuto due missili cruise, e l’areonautica ha distrutto dodici unità di equipaggiamento militare russo. Le forze nemiche russe si starebbero preparando a riprendere l’offensiva anche verso Sloviansk e avrebbero effettuato bombardamenti di artiglieria nelle aree degli insediamenti di Vernopil, Dibrivne e Dovhenke. Inoltre, nella regione russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina, i russi hanno “schierato i lanciatori del sistema missilistico operativo-tattico Iskander-M”.

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