Il generale Camporini: «No fly zone? Zelensky ha capito cosa può chiedere all’Occidente e cosa no»

2 Mag 2022 16:55 - di Giorgia Castelli
Camporini

«Zelensky ha capito benissimo che il supporto che lui può ricevere dall’Occidente è un supporto estremamente importante e decisivo in termini di logistica rifornimento di armi e addestramento, ma che questo non si può estendere alla partecipazione attiva alle operazioni sul territorio ucraino e la no fly zone è questo. C’è da parte del presidente ucraino l’aver compreso che cosa può chiedere e cosa è inutile che chieda». Lo ha detto all’Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare e della Difesa.

Il generale Camporini: «Gli ucraini sono ancora in grado di volare»

«C’è da evidenziare anche un discorso relativo alla strana situazione in cui versano i cieli di quella regione – ha aggiunto Camporini – perché io mi sarei aspettato una determinata azione russa volta ad ottenere il cosìddetto dominio dell’aria, una incontestata disponibilità dello spazio aereo per operazioni militari, cosa che invece non è avvenuta. Tant’è che ancora ieri o l’altro ieri i russi hanno denunciato un attacco in un loro villaggio all’interno della frontiera russa da parte di un velivolo ucraino, sono i russi stessi a dirlo non gli ucraini. Questo significa che gli ucraini sono ancora in grado di volare e che il dominio dell’aria non è stato conseguito dai russi».

Camporini: «Sarmat? Elemento di pressione» 

Camporini nei giorni scorsi aveva commentato con l’Adnkronos il lancio, da parte della Russia, del missile balistico intercontinentale “Sarmat”. «È chiaro che, da parte russa, mediaticamente può essere sfruttato come elemento di pressione, ma non ci vedo nulla di particolarmente preoccupante». Il generale aveva spiegato che il test «è più normale di quanto possa sembrare».

«È un missile che la Russia sta sviluppando da tempo e lo sviluppo di un sistema d’arma di questo tipo comporta lanci di prova che, sulla base degli accordi sull’armamento strategico, vanno notificati. Il lancio, da quanto leggo, è stato regolarmente notificato», aveva continuato il generale.

Sulle armi nucleari

Quanto all’ipotesi che la Russia utilizzi, nel conflitto in Ucraina, armi atomiche tattiche aveva spiegato: «L’arma nucleare tattica crea ampie zone di distruzione e ampie zone di contaminazione radioattiva. Se l’obiettivo della Russia è liberare zone, come il Donbass, a favore delle popolazioni locali, usare l’arma nucleare tattica sarebbe privo di qualsiasi logica. Se voglio conquistare un territorio – aveva spiegato il generale – non lo rendo invivibile».

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