Roma, maltratta la moglie fino a farla morire in ospedale. In carcere un romeno di 38 anni

14 Apr 2022 19:52 - di Redazione

I maltrattamenti continui fino alla morte della moglie in ospedale. E’ quanto emerso dalle indagini della polizia che hanno eseguito, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Roma nei confronti di un 38enne di origine romene, ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate e di sottrazione e trattenimento di minore all’estero.

I maltrattamenti avvenivano, secondo quanto emerso dalle indagini, in presenza e anche a danno della figlia minorenne e avrebbero portato al decesso della giovane moglie, di 33 anni, avvenuto in un ospedale della Capitale nel gennaio del 2021. Per anni la moglie e la figlia di otto anni, ricostruisce la polizia, sono state sottoposte a ripetute vessazioni da parte dell’uomo, violenze fisiche, morali e psicologiche.

Dall’indagine, partita subito dopo il ricovero della vittima, arrivata in un ospedale romano nel gennaio 2021 in gravissime condizioni, è emersa la condizione di isolamento, di soggezione e paura era stata costretta a vivere per anni. Gli investigatori hanno ricostruito tutti i precedenti episodi di aggressione fisica subiti dalla donna, i numerosi accessi in pronto soccorso con prognosi anche di svariati giorni, motivati spesso da incidenti domestici.

E i reiterati interventi delle forze dell’ordine che hanno tentato di capire cosa stesse accadendo in quella famiglia e le motivazioni delle continue ritrattazioni della donna. L’indagato era anche stato colpito, nell’agosto 2020, da un provvedimento di ammonimento per violenza domestica emesso dal questore di Roma.

Il timore generato nella vittima dalla figura del suo compagno, nonché padre della figlia, era legato anche a una dipendenza economica che le aveva impedito di crearsi un suo spazio di interazione sociale e lavorativa, sottratto al suo controllo. La donna non poteva coltivare rapporti con la sua famiglia di origine, né con i vicini, né utilizzare social network, così come non poteva gestire le entrate economiche, appannaggio esclusivo del marito.

Come ricostruito dalla polizia tuttavia, l’indagato, ad un certo punto, ha deciso di allontanare la loro figlia dalle cure della madre per portarla in Romania e affidarla ai nonni paterni, per far sì che la moglie lavorasse quale badante a tempo pieno per ottenere delle entrate. Questa decisione, non condivisa dalla donna, ha determinato l’ulteriore imputazione del marito per sottrazione e trattenimento di minore all’estero.

Dagli accertamenti svolti dagli inquirenti e dalle consulenze medico-legali effettuate a seguito del decesso, fa sapere la polizia, è stato ravvisato “un nesso di causalità” tra i maltrattamenti e la morte della donna. Notificato il provvedimento, l’indagato è stato condotto nel carcere di Frosinone.

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