Riforma Csm, la maggioranza naviga a vista. FdI: «Ci sarà il solito compromesso al ribasso»

5 Apr 2022 15:38 - di Redazione
Csm

Riforma del Csm avanti adagio. I tempi dei peana alla riforma Cartabia, prova del nove dell’irresistibile decisionismo dell’attuale governo, sono ormai un ricordo del passato. Il testo è ostaggio dei soliti veti incrociati tra alleati. La commissione Giustizia di Montecitorio avrebbe dovuto cominciare a votare gli emendamenti sin dalla mattinata, ma il clima teso ha reso necessario un summit della maggioranza alla presenza della stessa Cartabia. Che però non ha cavato un ragno dal buco come dimostra il suo aggiornamento nel tardo pomeriggio odierno. In compenso, la commissione ha audito Carlo Deodato, responsabile del dipartimento degli Affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi.

Oggi cominciano le votazioni

Oggetto del confronto, gli incarichi fuori ruolo dei magistrati e lo stop alle porte girevoli tra politica e toghe comprese quelle in forze nei tribunali amministrativi e contabili. Sul punto i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Per tacere di quelli legati alla legge elettorale per il Csm e sulla separazione delle funzioni. Sui lavori incombe però il fatto tempo. La prima scadenza riguarda la calendarizzazione del testo per l’aula, la seconda i referendum del 12 giugno e, infine, la terza, a luglio, l’elezione dell’organismo di Palazzo dei Marescialli. Sotto il profilo politico, la situazione è a dir poco confusa. Italia Viva e Lega chiedono mani libere per eventuali modifiche anche al Senato. Sull’altro fronte, quello dei magistrati si registrano resistenze altrettanto forti.

Del Mastro: «Sul Csm la Cartabia in alto mare»

Uno stallo che tuttavia non mina la fiducia del sottosegretario Francesco Paolo Sisto. «Stiamo lentamente finalizzando. Oggi si comincia a votare. Gli inizi hanno bisogno di una grande attenzione, ma il metodo funziona», dice. Giudizio diametralmente opposto è quello espresso dal deputato Andrea Delmastro, responsabile Giustizia di FdI. «C’è bisogno di una Carola Rackete che soccorra in alto mare la ministra Cartabia – ironizza -. Il vascello della giustizia è in avaria e la ciurma dei migliori è ammutinata. La maggioranza  ha trovato l’accordo su tutto, tranne che su porte girevoli tra politica e magistratura e sorteggio al Csm». All fine, conclude, «tutto si tradurrà nel solito compromesso al ribasso, con il solo scopo di far sopravvivere a sé stessa l’accozzaglia di governo».

 

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