Nuova condanna per Aung San Suu Kyi: questa volta per tangente. Rischia 100 anni di carcere

27 Apr 2022 9:02 - di Alessandra Danieli

Un tribunale della giunta birmana ha condannato oggi Aung San Suu Kyi a cinque anni di reclusione per corruzione. La sentenza emessa nei confronti del Premio Nobel per la pace, icona della sinistra, fa parte di una raffica di procedimenti penali a carico dell’ex leader. In quest’ultimo caso,  Dan Suu Kyi è stata condannata per aver accettato una tangente di 600.000 dollari in contanti e lingotti d’oro.

Birmania, nuova condanna per Aung San Suu Kyi

I giudici devono ancora esprimersi sugli altri reati di corruzione, sui reati di frode elettorale e di violazione del segreto di stato. In tutto Suu Kyi.  considerata la portabandiera della difesa dei diritti umani,  rischia una condanna a oltre 100 anni di carcere. Nel febbraio 2021 la donna, invece,  è stata condannata a 4 anni di carcere per istigazione al dissenso e violazione delle norme sul Covid. Previste nel quadro di una legge di calamità naturale. Il verdetto è il primo di una serie che potrebbe costarle il carcere a vita, aveva detto un anno fa la Bbc.

Ora agli arresti domiciliare, rischia 100 anni di carcere

Settantasette anni San Suu Kyi è agli arresti domiciliari dallo scorso primo febbraio (dopo il golpe militare) per reati comuni. Ma il giudizio generale è che da quando è andata al potere non ha cambiato in nulla le sorti della Birmania. Anzi, le persecuzioni ai danni delle minoranze musulmane e Rohingya sono proseguite, mentre il Myanmar è scivolato sempre più nella crisi economica e sociale.  Amnesty International, però, ha denunciato un complotto del regime. “Le dure condanne inflitte ad Aung San Suu Kyi sulla base di false accuse sono l’ultimo esempio della volontà dei militari di eliminare ogni opposizione e soffocare le libertà in Birmania“.

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