Noemi Letizia querela Sorrentino e Fabri Fibra: “Guai a chi continuerà a chiamarmi papi girl”

2 Apr 2022 19:16 - di Angelica Orlandi
Noemi Letizia

“Guai a chi continuerà a chiamarmi papi girl“. Noemi Letizia non ne può più e annuncia cento richieste di risarcimento danni nei confronti di chi, in questi anni, l’ha “insultata e strumentalizzata”. La ragazza balzò sotto i riflettori nell’aprile 2009 quando alla festa per i suoi 18 anni a Casoria si presentò anche l’allora premier Silvio Berlusconi. Ora si prepara ad una maxi-azione legale. Come riporta il Mattino, Noemi Letizia, ora in attesa del quarto figlio, si affida a un noto studio di avvocati napoletani per mettere la parola fine al “tritacarne mediatico”.

Noemi Letizia querela 100 persone: l’intervista al Mattino

“Chi ha gettato fango su di me, devastando la mia reputazione e la mia psiche, pagherà fino all’ultimo centesimo. Ero una ragazzina, adesso sono una donna: mi avete ferita, assumetevi le vostre responsabilità”, ha detto al quotidiano di Napoli, rilanciato dal sito Dagospia. sarebbero un centinaio gli esponenti del mondo dell’informazione e dello spettacolo a cui la donna intende chiedere i danni. Tra questi il regista Paolo Sorrentino e il rapper Fabri Fibra. Il premio Oscar sarebbe ‘colpevole’ di aver rappresentato Noemi in maniera deteriore nel film ‘Loro 2’ . In modo “infamante”, dice Noemi Let izia testualmente. il musicista per una strofa ingiuriosa del brano ‘Escort’ : “Ho sognato di condurre Striscia la Notizia con Noemi Letizia fatta a pezzi in una borsa di Krizia”. Oggi ha voltato pagina, ha  31 anni, “un bel lavoro e una famiglia fantastica”, è in attesa del quarto figlio. Pertanto avverte: “Guai a chi continuerà a chiamarmi papi girl”.

“Chi ha gettato fango su di me deve pagare”

Gli avvocati sostengono che la donna sarebbe finita in un vortice di “insulti e maldicenze” che le hanno reso la vita un inferno tra strumentalizzazioni politiche e rappresentazioni cinematografiche. Ad un certo punto ha preso questa decisione di querelare tutti. “Lo fa per i suoi figli – si legge tra le motivazioni – hanno il diritto di conoscere la verità. Devono sapere che la madre non è quella descritta da giornali e tv”.

 

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