Napoli, 12enne conficca una chiave in testa a un coetaneo: ancora violenza post-Covid tra giovani

29 Apr 2022 15:48 - di Greta Paolucci
chiave

Una violenza inaudita, gratuita e ingiustificata, frutto di un malessere covato in lockdown e esternato in un indeterminato post Covid. Sarebbe questa la diagnosi che accompagna il grave episodio di cronaca che arriva da Napoli. Dove, nei giorni scorsi, un ragazzino di 12 anni ha aggredito un suo coetaneo, infilzandogli una chiave dietro la testa. E questa vicenda, tra l’altro, non rappresenterebbe neppure un caso singolo e isolato. Almeno stando alle parole del direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Santobono-Pausilipon“, Rodolfo Conenna.

Napoli, 12enne conficca una chiave in testa a un coetaneo

Il quale, nel confermare quanto accaduto. E nel commentare la gravità dell’episodio, fa riferimento a una casistica di episodi psicopatologici sviluppatisi in fase pandemica e con protagonisti ragazzini intorno ai 10 anni di età. Quasi a un trend in preoccupante crescita. Il medico, infatti, si è detto «estremamente preoccupato» per una serie di fenomeni «aggressivi post Covid». Segnalando quanto, tra gli altri, riferisce il Tgcom 24 in queste ore: «Non passa giorno senza che ci vengano segnalati episodi di violenza tra e verso ragazzini. Spesso anche con meno di 10 anni».

Il 12enne ferito alla testa con una chiave non è in pericolo di vita

Per il 12enne aggredito, per fortuna la situazione è sotto controllo. Il ragazzino, che arriva dall’area occidentale della città tra il Rione Traiano e Pianura, è stato operato per rimuovere l’oggetto contundente e non è in pericolo di vita, ha spiegato sempre il direttore del Santobono, Rodolfo Conenna. Che ha anche spiegato: «Appena arrivato lo abbiamo esaminato senza scoprire danni neurologici. Quindi lo abbiamo operato, togliendo la chiave, che era entrata dalla nuca. Ora è ricoverato in neurochirurgia, ed è sotto osservazione  per un possibile rischio di infezione. Ma non ha una situazione preoccupante», ha precisato il medico.

Disturbi del comportamento che sfociano in violenza: problema sociale già a livelli “epidemici”?

Il sintomo è sotto controllo, ma la piaga della ferita sociale resta. E sembra sanguinare ciclicamente. Resta, insomma, il dramma di un disturbo del comportamento diffuso tra i giovani e i giovanissimi, registrato dalla cronaca. E slatentizzato da una violenza gratuita e senza precedenti. Casi che si ripetono e che preoccupano genitori e addetti ai lavori. Tutti alle prese con un problema che, a detta di diversi esperti di settore, sta già raggiungendo “livelli epidemici”

 

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