Maurizio Costanzo ricorda quando Matteo Messina Denaro venne al Parioli: è latitante da 29 anni

26 Apr 2022 17:37 - di Vittorio Giovenale
Matteo Messina Denaro

Nel luglio del 1993 Matteo Messina Denaro spegnerà le trenta candeline di latitanza. Esattamente trent’anni per 16 ministri dell’Interno: nessuno di loro è riuscito a firmare la sua cattura.
Un record senza precedenti nella storia delle nazioni occidentali, l’elenco è impressionante, perché tra loro figurano anche due presidenti della Repubblica: Nicola Mancino, Roberto Maroni, Antonio Brancaccio, Giovanni Rinaldo Coronas, Giorgio Napolitano, Rosa Russo Jervolino, Enzo Bianco, Claudio Scajola, Giuseppe Pisanu, Giuliano Amato, Roberto Maroni, Annamaria Cancellieri, Angelino Alfano, Marco Minniti, Matteo Salvini, Luciana Lamorgese.  Tra di loro, per la statistica, occorre contare anche le tre settimane di interim di Carlo Azeglio Ciampi nella primavera del 1994.

Il nome del boss latitante di Cosa nostra è tornato alla ribalta in queste ore, ricordato dal giornalista tv Maurizio Costanzo.

“In platea qui al teatro Parioli tra il pubblico, ad assistere al mio show, ci fu una volta anche il boss latitante della mafia Matteo Messina Denaro! Mi hanno fatto vedere dopo le foto…”. Lo racconta lo stesso Costanzo, rievocando con Michele Santoro – durante la registrazione del ‘Maurizio Costanzo Show’ che andrà in onda domani in seconda serata tv su Canale 5 – la trasmissione contro la mafia e l’attentato subito vicino al teatro Parioli. “Magari lo show gli sarà piaciuto, si sarà divertito…”, chiosa ironicamente Costanzo.

Chi è Matteo Messina Denaro: il latitante più famoso del mondo

Matteo Messina Denaro, detto U Siccu, resta “la figura criminale più carismatica di Cosa Nostra e in particolare della mafia trapanese”. È quanto emerge dalla Direzione investigativa antimafia nella relazione al Parlamento per il primo semestre 2021. Nonostante la lunga latitanza, Matteo Messina Denaro resterebbe il principale punto di riferimento per far fronte alle questioni di maggiore interesse che coinvolgono l’organizzazione oltre che per la risoluzione di controversie in seno alla consorteria o per la nomina dei vertici di articolazioni mafiose, anche non trapanesi.

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