Il generale Bertolini: con il controllo di Donbass e Crimea, la Russia avrà raggiunto i due terzi degli obiettivi

19 Apr 2022 16:24 - di Paolo Lami
Bertolini

“Nel momento in cui avranno il controllo del Donbass e il controllo della Crimea i russi”, secondo il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi e ora Responsabile del Dipartimento Difesa di Fratelli d’Italia,  “avranno ottenuto i due terzi dei risultati che avevano dichiarato all’inizio. Il terzo sarebbe non far entrare l’Ucraina nella Nato. Risultato che di fatto è stato ottenuto ma che andrà consolidato per via negoziale”.

“Speriamo – si augura Bertolini che è stato anche comandante delle Forze Speciali dell’Esercito e della Brigata Paracadutisti Folgore – che una volta conclusa l’operazione nel Donbass e a Mariupol si possa riaprire il discorso perché l’alternativa sarebbe una guerra infinita che prima o poi ci coinvolgerebbe”, spiega parlando con l’Adnkronos.

”Nella pianificazione iniziale questa non doveva essere la seconda fase della guerra – ricorda Bertolini – lo deduco dalle forze che sono state messe in campo che non erano sufficienti per procedere all’invasione dell’Ucraina ma erano molto minori”.

“Il che vuol dire – ragiona l’ex-comandante del Coi – che il livello di ambizione era molto minore: mettere in sicurezza il Donbass, creare un collegamento tra la Crimea e il Donbass, poi ottenere che l’Ucraina non entrasse nella Nato.

“Credo che nei piani dei russi si volesse arrivare a questi obiettivi per via negoziale – dice Bertolini. – Saltato il negoziato si è resa necessaria questa seconda fase: i russi cercheranno di raggiungere quello che vogliono ‘manu militari‘ anche se non sarà un’impresa facile”.

”Il negoziato non c’è stato perché, non tanto Zelensky, ma soprattutto i suoi ispiratori evidentemente non lo vogliono – spiega Bertolini – Infatti spingono per uno scontro finale, lo ha detto anche la Von der Leyen che bisogna arrivare alla vittoria. E la vittoria vuol dire che non si negozia ma che l’avversario si arrende, ammesso che ci sia un avversario visto che noi non siamo in guerra”.

Quanto allo stato della guerra, il generale Bertolini spiega: ”Mi sembra di aver capito che i neonazisti di Azov siano nell’acciaieria di Mariupol, in un’area abbastanza ristretta e che non stiano controllando la città che ormai è sotto il controllo russo. Ora staremo a vedere se usciranno, non avendo più rifornimenti, o se resisteranno fino alla fine. Il problema è che dentro ci sono anche dei civili, cosa che potrebbe essere una complicazione non indifferente”.

“Inoltre entrano in gioco anche questioni di carattere motivazionale, di carattere morale, di carattere psicologico che riguardano i singoli combattenti, su questo non si può fare nessuna previsione. Sicuramente finora hanno combattuto duramente, si sono comportati da valorosi”.

Commenti

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  • 20 Aprile 2022

    Ed era quello che si prefiggeva Putin,per difendere e salvaguardare il popolo delle due regioni russofile e sancite dagli accordi di Minks del 2014.Invece,ogni qualvolta Putin denunciava le barbarie del governo ucraino verso gli abitanti di quelle regioni gli venivano applicate enormi sanzioni.

  • giulio sole 20 Aprile 2022

    La Russia avrà raggiunto i suoi obiettivi, ma Biden e i suoi burattini no, continueranno ad armare l’Ucraina e fomentare la guerra fino a che non cadrà Putin e i soliti noti si mangeranno le ricchezze della Russia.

  • Luigi Giuliano de Anna 20 Aprile 2022

    per fortuna in FdI c’è il generale Bertolini, vox clamans in deserto. Ma ci sono anche altri generali critici, come Mini. Una bella lezione di coraggio e intelligenza ai politici di una Destra servile