Covid, 88.173 contagi e 194 morti. Remuzzi: «Ci avviamo verso pochissimi casi a giugno»

5 Apr 2022 19:38 - di Fortunata Cerri
Covid

Sono 88.173 i contagi da Covid in Italia. Registrati altri 194 morti. I nuovi casi di contagi dal virus sono stati individuati in 588.576 tamponi, il tasso di positività è al 15%. Sono 14.966.058 le persone contagiate da inizio pandemia mentre sono 1.274.388 le persone attualmente positive (+83) e 13.531.567 i guariti (+88.637).

Covid, in lieve aumento i ricoveri

In lieve aumento i ricoveri, cinque in più di ieri per un totale di 10.246, mentre sono in calo le terapie intensive, con 12 persone in meno rispetto a ieri per un totale di 471. Sono 588.576 i tamponi, tra molecolari e antigenici, processati nelle ultime 24 ore che fanno rilevare un tasso di positività al 15%.

Covid, Remuzzi: «È importante tendere alla normalità»

«Credo che sia importante tendere alla normalità. Chi deve prendere delle decisioni politiche non può fare una considerazione solo in base all’aumento del numero di casi» Covid. «L’importante è che il sistema sanitario nazionale possa reggere. E mi sembra che in questo momento non si possa dire che gli ospedali siano particolarmente sotto stress. I numeri delle rianimazioni sono sostanzialmente stabili e quelli dei ricoveri ordinari aumentano, però tutte le stime internazionali in questo preciso momento sono positive per l’Italia». A spiegarlo all’Andkronos Salute è Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs.

«Pochissimi casi a giugno»

«Le medie settimanali dell’Istituto superiore di sanità (Iss) fanno vedere una sostanziale stabilizzazione». L’esperto cita poi «la stima dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) che per l’Italia vede una progressiva diminuzione dalla seconda metà di aprile, fino ad arrivare ad avere pochissimi casi, ricoveri e morti a giugno-agosto. Quindi penso che il momento buono per allentare alcune delle restrizioni sia proprio adesso che andiamo verso una stagione abbastanza bella. Anche se – ribadisce – tutte queste previsioni hanno un valore relativo, perché sono vincolate al fatto che da qui a giugno non cambi niente. Le previsioni possono essere fallaci e, dovesse esserci una variante capace di diffondersi come o più di Omicron o anche più pericolosa di Delta, cambierebbe tutto».

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