Biloslavo, il drammatico reportage tra i soldati ucraini a “Controcorrente”: estratto a sorte chi va in trincea

19 Apr 2022 17:27 - di Alberto Consoli
Biloslavo

Fausto Biloslavo, straordinario inviato di guerra in questi giorni terribili, ha mostrato a Controcorrente in onda il lunedì di Pasquetta su Rete 4 un reportage dalle trincee ucraine di grande impatto emotivo. “Poca voglia di scherzare”, tanta stanchezza e la speranza che la guerra finisca presto: è la dura vita dei soldati ucraini in prima linea. Nel reportage tocchiamo con mano l’aria drammatica he si respira. Nei loro rifugi si respira un silenzio surreale, interrotto solamente dal lancio della monetina  con la quale i combattenti vengono scelti per iniziare il turno in trincea (video). Biloslavo fornisce un documento d’eccezione. Sulle loro divise i soldati ucraini “scrivono con un pennarello indelebile i loro nomi e cognomi. Anche sulle loro parti del corpo, sia sul petto, sia sulle gambe”, in modo da poter riconoscere i corpi in caso di granata che frantumi e disperda i loro corpi. Un rituale che si ripete ogni volta per coloro che, estratti a sorte, affronteranno la trincea. Sono i silenzi dei soldati a parlare più delle immagini, in un clima surreale colto nel momento più drammatico.

 

Ogni giorno il “punto” con Fausto Biloslavo sulle reti Mediaset e nei principali talk sulla guerra in corso sono particolarmente attesi per la sua obiettività, la capacità anche di sdrammatizzare momenti difficili e di pericolo. “Qui se mi vedono con un telefonino sparano”, disse in un recente collgamento. Così come non dimentichiamo un altro momento drammatico del giornalista triestino, il 7 marzo scorso, quando corse un serio pericolo: “Stanno bombardando. Sono razzi russi. Stiamo scappando”. Voce concitata, spezzata dal rumore delle due granate scoppiate a meno di 40 metri. Il contributo di esperienza (e di coraggio)  in questi giorni concitati costituiscono un caposaldo dell’informazione sulla guerra tra Russia e Ucraina.

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  • giulio sole 20 Aprile 2022

    L’esercito ucraino può salvare il mondo, capendo chi è il vero nemico