Paramonov: ecco chi è l’ex console russo a Milano che minaccia l’Italia di “conseguenze irreversibili”

19 Mar 2022 20:54 - di Elsa Corsini

Classe 1962, ex console russo a Milano, Alexei Vladimorovic Paramonov è il diplomatico che ha minacciato l’Italia di “conseguenze irreversibili” se adotterà altre sanzioni contro Mosca. E che ha definito il ministro della Difesa Lorenzo Guerini un “falco” e l'”ispiratore” della campagna antirussa in Italia.

Paramonov, classe ’62 ex console russo a Milano

L’intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti si apre con domande sull’Italia. Ma poi Paramonov, considerato un moderato, prende di mira tutti i Paesi che rientrano nella sua competenza del dipartimento Europa del ministero degli Esteri russo.  Francia, Portogallo, Spagna, Olanda, Malta. ‘Salva’ solo il Vaticano e Papa Francesco. Con la sua “visita senza precedenti” nei primi giorni di guerra all’ambasciata russa presso la Santa Sede.

La minaccia all’Italia per le sanzioni

Le sue dichiarazioni “minacciose” nei confronti del nostro Paese, respinte con fermezza dalla Farnesina, hanno scatenato un putiferio. Anche se fonti qualificate fanno notare che arrivano  da un diplomatico, non dal ministro Sergei Lavrov né da un vice ministro. Né dal volto noto del ministero, la portavoce Maria Zakharova. E sono un modo per ribadire “la delusione” di Mosca per l’atteggiamento italiano sulle sanzioni.

La lettera di Razov al Parlamento italiano

Una delusione già sottolineata il 2 marzo scorso quando l’ambasciatore russo a Roma, Sergei Razov, aveva inviato una mail ai parlamentari italiani con allegata una dichiarazione di Lavrov. Nella quale si diceva le sanzioni dell’Ue non sarebbero rimaste senza risposta. Nella mail si parlava di “conseguenze” per l’invio di armi all’Ucraina.

Il tono minatorio per la ‘delusione’ di Mosca

In quell’occasione i parlamentari avevano denunciato il tono “minatorio” della missiva. Mentre dalla rappresentanza russa si era derubricato la mail a “normale prassi diplomatica”. Il collegamento poi tra gli aiuti inviati dalla Russia all’Italia nella prima fase del Covid, due anni fa, e le sanzioni decise dal nostro governo è “un modo di parlare alla pancia dei russi”, si spiega, per sottolineare la nostra “ingratitudine”. Un argomento “odioso”, secondo le parole del premier Mario Draghi, che ha grande presa sul russo medio ma anche fra i filorussi italiani.

Sposato, parla inglese, francese e italiano

Secondo quanto si legge in una sua biografia ufficiale, Paramonov si è laureato nel 1986 nel prestigioso Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali (Mgimo). Ed è entrato in diplomazia due anni dopo. Considerato un moderato, dal 2007 si occupa di Europa. Prima come vice direttore del dipartimento competente del ministero degli Esteri. Poi dal 2008 al 2013 è console generale a Milano, quindi torna al dipartimento per l’Europa, di cui è direttore dal 2015 (con competenza, tra l’altro, su Italia e Vaticano, oltre a vari Paesi europei). Sposato e padre di un figlio, parla inglese, francese e italiano.

 

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