La sinistra arruola Insinna: dopo l’appello contro le spese militari, è lui il nuovo guru di Fratoianni & co.

29 Mar 2022 18:51 - di Bianca Conte
Insinna

Col Pd azionista di maggioranza dell’esecutivo a favore dell’aumento degli investimenti nelle spese militari, i giacobini dem sparsi tra Sinistra Italiana e Partito della Rifondazione comunista-Sinistra europea, a corto di idee e di uomini, si ritrovano ad arruolare Flavio Insinna in veste di pacifista militante. E pronti ad applaudire il conduttore de L’Eredità che si è scagliato contro l’aumento al 2% del Pil della spesa per le armi, sancito dal governo italiano, rilanciano la battaglia a suon di slogan desueti e logori vessilli vetero-comunisti, di cui hanno colto evidentemente qualche bagliore nel breve proclama politico che il presentatore di Raiuno ha infilato sul finale di partita del quiz che conduce e che lancia il tg delle 20.

Dopo l’appello contro le spese militari la sinistra arruola Insinna

La soluzione del gioco finale de L’Eredità, infatti, era la parola risparmio. A sorpresa, a pochi minuti dall’inizio del Tg1, Insinna ha interrotto la “ghigliottina” per dire la sua sull’aumento. «Non vi arrabbiate, per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare. Con quei soldi andrebbero costruiti ospedali, scuole e case». E ancora: «Mi taccio, tanto lo sapete che ho ragione io», incalza prima di chiosare l’attore e conduttore bacchettando severamente premier e governo. Parole che devono aver fatto venire i lucciconi agli occhi di Nicola Fratoianni e Maurizio Acerbo. Ma su cui ha duramente eccepito il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari. Che, invece,  sulla vicenda ha sottolineato: «Lo strapagato (con soldi pubblici) conduttore televisivo Flavio Insinna si dichiara contrario alle spese militari. Per difendere confini e libertà dell’Italia evidentemente secondo lui ci bastano le sue barzellette. Cominciamo a risparmiare sul suo cachet piuttosto»…

Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) se la prende con Fdi e difende l’intervento del conduttore

Apriti cielo. Nicola Fratoianni, desideroso di dire qualcosa di sinistra, irrompe nel dibattito social che nel frattempo è montato. E in veste di segretario di Sinistra Italiana, si mostra subito solerte nel replicare e sentenziare severamente: «C’è ben poco da fare… la destra italiana torna sempre alle sue origini. Ora Fdi se la prende pure con Flavio Insinna perché è contrario, come la maggioranza degli italiani, all’aumento delle spese militari. Immagino che da quelle parti la censura moscovita piaccia assai. Ma per fortuna siamo in Italia», afferma il Fratoianni. Immemore che gli eredi del comunismo sovietico non militano certo tra le fila della destra…

Acerbo (Partito della Rifondazione comunista) promuove Insinna nuovo guru della sinistra

Non è da meno il collega Acerbo, che in qualità di segretario nazionale del Partito della Rifondazione comunista, prima improvvisa una sviolinata a Insinna: «Lo ringrazio per aver dato voce a un sentimento maggioritario tra le cittadine e i cittadini del nostro Paese contro l’ulteriore aumento delle spese militari. Passare da 25 a 38 miliardi è una scelta che indigna e preoccupa». concludendo, non ancora pago, che: «Sostenere che un Paese è credibile se spende molto in armamenti è una cosa da pazzi, per citare Papa Francesco. Non si capisce perché tanti Gramellini possano fare propaganda guerrafondaia durante le trasmissioni – chiosa Acerbo – mentre a Insinna non sarebbe consentito di esprimere un’opinione che, al contrario delle decisioni del Governo, è assolutamente coerente con la nostra Costituzione».

Tutti pronti a rivendicare, arruolare, rimestare nelle polemiche

Insomma, la sinistra promuove Insinna sul campo e lo consacra nuovo guru dei comunisti d’antan. Il suo curriculum di opinionista della Berlinguer in passate edizione di Cartabianca, dove ha parlato di poveri, migranti e oppressi, lo rende idoneo. Quell’intervento da militante pacifista addirittura perfetto. Il suo appello in tv talmente vetero-sinistrorso. E le sue parole così vibranti da arrivare alla pancia di quell’elettorato arrabbiato, amareggiato e in fuga dai partiti di sinistra, che sprecare tutto sarebbe un peccato. E allora pronti a rivendicare. Ad arruolare. E con l’occasione – perché no? – a rimestare nelle polemiche

 

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