Kiev chiama, Roma risponde: partito per Rzeow il convoglio di FdI con 215 tonnellate di cibo e medicinali

24 Mar 2022 17:05 - di Priscilla Del Ninno
Fdi Ucraina

Kiev chiama, Roma risponde: Fdi al lavoro per l’Ucraina.  È partito questa mattina, con Fabio Roscani alla testa della colonna mobile, e dovrà arrivare nella tarda serata di oggi a Rzeòw, città della Polonia a poche decine di chilometri dal confine con l’Ucraina, il tir carico di beni di prima necessità. Messo in moto nell’ambito della campagna “Aiutiamo il popolo ucraino”, organizzata da Fratelli d’Italia e Gioventù nazionale a supporto di organizzazioni umanitarie impegnate nel soccorrere la popolazione colpita dalla guerra. 215 tonnellate tra cibo e medicinali. Per una spedizione frutto di una mobilitazione di una macchina solidale e organizzativa – in collaborazione con le associazioni del terzo settore – allestita sin dal primo giorno dell’invasione militare della Russia.

Fdi per l’Ucraina, in viaggio il tir con 250 tonnellate di beni di prima necessità

L’iniziativa, illustrata oggi nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Giovanni Donzelli, (deputato e responsabile nazionale dell’organizzazione di Fdi), Tommaso Foti (vice-presidente del Gruppo parlamentare della Camera di Fdi), Isabella Rauti (il vice-capogruppo al Senato di Fdi), Fabio Rampelli (vice-presidente della Camera dei deputati) e con Maresa Bellucci (responsabile Dipartimento terzo settore), che per prima ha spiegato ai giornalisti senso e modalità della spedizione umanitaria allestita in collaborazione con la Onlus Modavi Protezione civile. Un’iniziativa che si è articolata in tutti i quartieri della Capitale. Con punti raccolta di fronte a supermercati. Farmacie e nelle piazze principali, riscuotendo un’adesione meravigliosa e costante da parte dei cittadini.

Rampelli: «La nostra iniziativa esempio di “destra sociale disposta alla donazione di sé»

Una concretezza, quella che contraddistingue la mobilitazione di Fratelli d’Italia, che si rinnova ad ogni iniziativa utile. E che, come ha sottolineato esaustivamente il vice-presidente della Camera, il deputato Fdi Fabio Rampelli nell’incontro con i giornalisti, è emanazione della forza e della militanza attiva votata alla solidarietà tipica di una «destra sociale, popolare, disposta alla donazione di sé. Di una comunità politica che, per attrazione fatale – ha aggiunto Rampelli – sta sempre con i più deboli. Con Davide piuttosto che con Golia…».

Fdi per l’Ucraina: tutte le collaborazioni in campo

Dunque, la solidarietà di Fratelli d’Italia per il popolo di profughi dell’Ucraina nel vivo di iniziative concrete. Un impegno solidale, quello del partito guidato da Giorgia Meloni, tradotto in operazioni sul campo. «Con accordi – ha spiegato la Bellucci – «presi con la Caritas, per quanto riguarda l’accoglienza sul campo. Con la Croce Rossa per quel che concerne anche la disponibilità di farmaci. E con il Centro italiano per la psiche, che si è messo a disposizione per l’assistenza psicologica. Accanto al loro, da un punto di vista istituzionale, anche i consolati dei territori limitrofi all’Ucraina. Che si sono messi a disposizione per poter aiutare nel transito i convogli che stanno viaggiando dalle diverse parti d’Italia fino ai confini col territorio di guerra: in Polonia. Moldavia. Romania».

Fdi per l’Ucraina, una macchina solidale ingente e ben oliata: l’intervento di Foti

Una macchina solidale ingente, dunque. E con ingranaggi che attivano diverse modalità d’intervento. «Il lavoro del Gruppo parlamentare di Fdi alla Camera – ha sottolineato allora Tommaso Foti – ha cercato anche di dare un segnale al governo. Concretizzato, per esempio, nell’ordine del giorno di oggi alla Camera. Con la richiesta dell’esenzione dei pedaggi autostradali per le colonne di automezzi che si recano al di fuori del territorio nazionale per portare gli aiuti al popolo ucraino. Certo – ha aggiunto Foti –  potevamo sperare a un’azione diretta da parte delle società autostradali e di Anas… perché non penso che i loro bilanci sarebbero stati messi a rischio da un’azione diretta. Ma noi lo abbiamo sollecitato comunque. E volentieri».

Isabella Rauti: «Fdi impegnata su due livelli: quello della militanza solidale e quello istituzionale»

Mentre Isabella Rauti, a nome del gruppo parlamentare al Senato di Fdi, si è soffermata sul lavoro di Fdi a Palazzo Madama. Un contributo che agisce in modo coordinato e convinto su due livelli: «Quello organizzativo della militanza solidale. E quello istituzionale, legislativo. Quest’ultimo, concretizzato in una serie di emendamenti che stiamo predisponendo al decreto legge sull’Ucraina. Che, in particolare, riguardano aiuti e sostegni alle imprese, agricole e non solo, e alle famiglie. Concentrandoci anche in particolar modo sul problema dei molti minori non accompagnati che arrivano in Italia. Una partecipazione che punta a tutelarli e a facilitare le cooperazioni».

Fdi per l’Ucraina, in aiuto di un popolo attaccato nella sua sovranità nazionale

Un lavoro ad ampio raggio, frutto di una militanza attiva che, con l’invasione russa che infiamma Kiev, si sta traducendo in diverse iniziative concrete e coerenti a sostegno della popolazione colpita da una guerra sanguinosa. Combattuta, in spregio dei diritti umani e in nome della continua violazione di accordi presi su tregue momentanee e salvaguardia dei civili. Una realtà che ha sprofondato l’Ucraina in un abisso di violenza che sembra senza fine. Con donne e bambini in fuga, uccisi in strada. Bombardamenti sui corridoi umanitari. Ospedali pediatrici e centri di cura per pazienti oncologici nel mirino dell’aviazione russaUna guerra, come hanno ricordato tutti i relatori, senza esclusione di colpi e a bersaglio libero.

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