Il debutto della Lega a Botteghe Oscure: al posto di Togliatti ora c’è Salvini. Che riunisce lo stato maggiore

21 Mar 2022 18:22 - di Riccardo Angelini

Prima volta del Consiglio federale della Lega nella sede di Botteghe Oscure, a Roma. Sul tavolo del partito guidato da Matteo Salvini, il nodo delle candidature per le prossime amministrative, che vedranno al voto città come Palermo e Genova.

Si riunisce a Botteghe oscure il consiglio federale della Lega

I leghisti, alcuni in presenza, altri in video-collegamento, si riuniranno presso la sede regionale del partito, voluta da Matteo Salvini nel 2020, negli ex uffici dell’Ugl, in via delle Botteghe Oscure, al 54. Una sede dove fino a oggi si sono visti poco i vertici leghisti. Una sede dove non c’è mai stata una inaugurazione ufficiale. Sia per la pandemia che per scelte politiche. Ora, a sorpresa, il leader della Lega Salvini domani varcherà il portone di fronte al Bottegone, per decenni la storica sede del Pci, sin dai tempi di Palmiro Togliatti, per arrivare a Enrico Berlinguer.

Nel palazzo di proprietà della Fondazione Pasteur

Gli uffici di ‘Lega per Salvini premier’, sono ora aperti negli oltre 500 metri quadri, nel palazzo di proprietà della fondazione Pasteur, dove ci sono già gli uffici del sindacato Ugl e – soprattutto – dove c’è stato a lungo lo staff social di Matteo Salvini, ai tempi di Luca Morisi, poi dimessosi dall’incarico.

Riserbo sui costi della prestigiosa sede, ma va ricordato che la Lega aveva scartato, nell’estate del 2020, l’ipotesi di prendere casa in zona Tritone, a due passi da Palazzo Chigi e dal Quirinale. Un dietro-front legato al canone di affitto di 6mila euro, troppo costoso, anche in virtù degli spazi ridotti.

Botteghe Oscure ha ospitato a lungo la sede nazionale del Pci

Via delle Botteghe Oscure è stata a partire dal dopoguerra la via dove si riunivano i vertici del Pci che aveva lì la sua sede nazionale, al civico numero 4.  Al piano terra del palazzo c’erano gli spazi della libreria “Rinascita”, di proprietà del partito, nota come il «tempio della cultura di sinistra».

Fu Togliatti ad acquistare il Bottegone

Il palazzo sede del Pci, detto “Il Bottegone”, fu costruito dopo le demolizioni del 1938 e acquistato dal partito allora guidato da Palmiro Togliatti per 30 milioni di lire nel ’46 con l’aiuto dei costruttori romani e Alfio e Alvaro Marchini. Nel 2000 i Ds, eredi politici del Pci, vendettero il palazzo all’Associazione bancaria italiana anche per ripagare parte dei quasi 600 milioni di debiti accumulati. L’Abi ne ha fatto una della due sedi operative.

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