Gualtieri surreale, ora inventa le “quote rosa” per le strade di Roma. Il senso della sinistra per le priorità…

1 Mar 2022 18:53 - di Federica Argento
Gualtieri

Ora sì che Roma e i romani si accorgono di avere un sindaco… Perché lamentarci della metro B che non funziona da giorni, se Gualtieri tira fuori dal cilindro “le quote rosa stradali”?  Che importa se ancora siamo sommersi dai rifiuti, quando abbiamo un sindaco che pensa alle vere priorità: la toponomastica al femminile? Ebbene, finalmente abbiamo un sindaco che si occupa della parità dei sessi nella toponomastica. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. Dopo cinque anni di pianti con la Raggi, alle lacrime non c’è mai fine.

Gualtieri scopre le “quote rosa” stradali

Come ricostruito da un servizio del Tempo, la giunta Pd guidata da Roberto Gualtieri  ha stabilito che c’è una grave ingiustizia da sanare: le strade, piazze, parchi e aree pubbliche della Capitale nei prossimi anni saranno intitolate in maniera equa tra uomini e donne. Perché, studiando i dossier dei problemi di Roma, gli assessori alla Cultura e alle Pari opportunità Miguel Gotor e Monica Lucarelli si sono accorti che ci sono più uomini che donne titolari di vie e piazze. Apprendiamo ora che il problema di Roma non sono i disservizi, gli sprechi, la viabilità, la sporcizia. No, il “problema” vero è che su 16.377 toponimi stradali solo il 4% è intitolato a donne. Fanno riferimento a uomini, il 48% mentre un altro 48% è “neutro”, ovvero intitolato a luoghi, categorie, popoli e avvenimenti storici. I romani erano piagati da questa disparità. Chissà dove sono finiti gli altri dossier sullo stato pietoso della città? Glieli avranno nascosti?

Gualtieri surreale con la toponomastica femminile

Quando si dice le priorità. Tra i vari dossier scottanti e gravi che rendono Roma invivibile Gualtieri e la sua giunta ne hanno estrapolato uno niente male, non c’è che dire. L’obiettivo ambizioso del Campidoglio è quello ora di riequilibrare la presenza femminile nelle denominazioni dei luoghi pubblici, così da rendere Roma finalmente una “città modello”. La sinistra non cambia mai.  «La toponomastica – spiegano Gotor e Lucarelli – può essere un potente strumento per il recupero della memoria storica delle donne che hanno inciso in maniera significativa nella vita della comunità locale, nazionale e internazionale». A sinistra non cambiano mai.

La sinistra vive su Marte

Con una guerra in Europa e la mannaia dei rincari bollette, che Gualtieri,  dopo  quattro mesi di nulla,tiri fuori la  «quote rosa» delle strade suona come quando Letta tira fuori lo Ius soli in piena crisi Ucraina-Russa. “Vivi su Marte”, gli mandò a dire la Meloni. Sullo stesso pianeta vive Gualtieri ovviamente. “Un pallino fisso, questo della sinistra, soprattutto romana: “ostica nell’ammettere che il processo culturale per la parità di genere corre su ben altri canali; forse più difficili da percorrere ma senza dubbio più efficaci. Intitolare una strada o un luogo pubblico, soprattutto nella Capitale d’Italia, è un riconoscimento di merito che non può essere ingabbiato nella retorica di genere”: è la  chiosa di Susanna Novelli sul Tempo.

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