Biden inasprisce ancora i toni: Putin criminale, questa è una guerra per la democrazia nel mondo

25 Mar 2022 20:13 - di Francesco Severini
Biden

Joe Biden inasprisce ancora i toni: intanto ribadisce l’accusa a Putin di essere un criminale di guerra. Non solo, ma fa capire che il conflitto non riguarda solo l’Ucraina ma il mondo intero, estendendo così i confini di una contrapposizione che per ora aveva un perimetro limitato.

Parlando alle truppe americane in Polonia il presidente Usa ha detto che “la posta in gioco non è solo la difesa dell’Ucraina ma la democrazia nel mondo”. “Siamo – ha aggiunto – nel mezzo di una battaglia tra democrazie e autocrazie”. E ancora l’esercito americano, ha continuato,  “è la forza combattente migliore nella storia del mondo”. E’ vero che parlava ai soldati e dunque la retorica bellicista è nell’ordine delle cose tuttavia certe asperità del suo linguaggio rischiano di dar ragione a quanti considerano il conflitto in corso una risposta della Russia alle provocazioni dell’America.

Il presidente ha visitato l’82esima divisione aviotrasportata a Rzeszow, in Polonia, dove si è recato insieme al Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin e ad altri funzionari statunitensi. ”Se state iniziando a mangiare mi siedo e mangio qualcosa con voi”, ha detto Biden ai militari, sedendosi al tavolo tra di loro e scegliendo una fetta di pizza con i peperoni. In precedenza si era seduto su una sedia da barbiere, tra i militari che si stavano tagliando i capelli.

Joe Biden inoltre, come riporta il Wall Street Journal, fa un passo indietro rispetto alle sue promesse in campagna elettorale e sposa il ‘tradizionale’ approccio americano: quello che prevede l’uso della minaccia di una risposta nucleare come deterrente per i pericoli convenzionali e non nucleari, lasciando di fatto aperta la porta alla possibilità di usare le armi atomiche in “circostanze estreme”.

Il cambio di rotta, riporta il Wall Street Journal, è avvenuto sotto la pressione delle ultime settimane degli alleati europei e di fatto ha segnato il ricompattamento del fronte occidentale sotto la guida dell’America. Durante la sua campagna presidenziale Joe Biden aveva però garantito che l’unico obiettivo dell’arsenale nucleare americano sarebbe stato quello di fare da deterrente ad un attacco nucleare nemico.

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