Armi alla Colombia, Gasparri vuole vederci chiaro: “Quali sono i rapporti tra D’Alema e l’ad di Leonardo?”

5 Mar 2022 13:09 - di Penelope Corrado
D'Alema Gasparri

Maurizio Gasparri vuole vederci chiaro sulla questione della vendita delle armi alla Colombia e sull’attività di mediatore di Massimo D’Alema. Il senatore di Forza Italia e membro della commissione Difesa vuole capire quale legame ci sia tra l’ex leader dei Ds e il gruppo pubblico Leonardo.

Gasparri: “D’Alema fa quel che vuole, è un privato cittadino, ma Leonardo…”

«Io voglio capire cosa è diventata in questi anni Leonardo – dice Gasparri al Giornale – Se siamo davanti ad una azienda strategica di Stato o a una sezione staccata del Pds o come si chiama adesso del Pd. Perché a volte l’impressione è quella. Non c’è solo l’amministratore delegato Alessandro Profumo che si vantava di partecipare alle primarie del Partito democratico. Ci sono una serie di intrecci, una familiarità con la sinistra italiana in cui a questo punto bisogna vedere chiaro». E sulla fornitura di armi alla Colombia, il senatore azzurro vuole vederci chiaro. «Se e in che modo Massimo D’Alema si è fatto forte di questi intrecci, di questa contiguità, nei suoi rapporti con gli interlocutori colombiani?». Gasparri premette che «D’Alema oggi è un privato cittadino che ha il diritto di scegliersi il suo mestiere. Se nella sua nuova vita mette a frutto i rapporti che ha allacciato e la fama acquisita in Italia e all’estero nella sua carriera politica, è libero di farlo». A una precisa condizione. «Che si operi con trasparenza, sia da parte di D’Alema che da parte di Leonardo».

“Ho chiesto di convocare in Commissione Difesa l’ad di Leonardo”

Leonardo ufficialmente ha comunicato di non avere mai dato alcun incarico a D’Alema. «Io cosa abbia fatto esattamente Leonardo ancora non l’ho capito, e non l’ha capito neppure il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè, grazie al quale questa vicenda è venuta alla luce. Per questo ho già chiesto alla presidente della commissione Difesa del Senato, Roberta Pinotti, di convocare per una audizione il dottor Profumo, e mercoledì formalizzerò questa richiesta in commissione. E assicuro che non sarà una audizione-vetrina come quelle che sono state fatte in passato».

“Non possiamo fare finta di niente, Leonardo è un’azienda di Stato”

«Non possiamo fare finta di niente. Perché Leonardo ha diritto di fare business ma esistono anche delle regole da rispettare. Chi ha dato incarico a chi, nell’affare colombiano? Tutto è possibile, in giro il mondo è pieno di millantatori. C’è gente che dice di agire per conto di tizio e caio che invece non ne sanno niente. Non credo che possiamo convocare per una audizione D’Alema o i militari colombiani – prosegue Gasparri – ma altre audizioni, oltre a quella di Profumo, le possiamo e le dobbiamo fare. Bisogna assolutamente capire chi ha parlato e a nome di chi».

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