Ucraina, truppe russe entrano a Kharkiv. Mosca: “Trattiamo”. Zelensky replica: “Sì a negoziati, ma non in Bielorussia”

27 Feb 2022 9:58 - di Lorenza Mariani
Ucraina

Kiev è sotto attacco ma resiste, mentre le truppe di Mosca sono entrate a Kharkiv: la seconda città più grande dell’Ucraina, nel nord est del Paese. Anton Gerashchenko, consigliere del ministero degli Interni di Kiev, ha confermato la notizia via Telegram, spiegando che «un gruppo di forze speciali della Federazione Russa ha appena fatto irruzione in città attraverso Alekseevka. Per strada». Il presidente dell’amministrazione statale regionale di Kharkiv, Oleg Sinegubov, citato da Kiev Independent, ha esortato i residenti locali a rimanere nei rifugi, parlando di «pesanti combattimenti» in corso. Come a Bucha, una città a circa 30 chilometri da Kiev, dove un missile russo ha colpito un palazzo residenziale. Non si hanno ancora notizie su vittime o feriti. Intanto, secondo Mosca, le forze russe stanno prendendo il controllo del sud dell’Ucraina, dove hanno «completamente» assediato le città ucraine di Kherson (sud) e Berdyansk (sudest).

Ucraina, Kiev resiste. Le truppe russe entrano a Kharkiv

E mentre l’avanzata russa continua, e l’Ucraina oppone una resistenza che probabilmente Putin neanche si aspettava, Mosca si dichiara pronta a negoziare. È quanto ha riferito un portavoce del Cremlino dicendo che una delegazione russa è già arrivata in Bielorussia per «iniziare i colloqui» con gli ucraini. La delegazione russa, ha spiegato il Cremlino, comprende tra gli altri rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa. Ferma la risposta ucraina. I negoziati tra ucraini e i russi «avrebbero potuto svolgersi» a Minsk se Mosca non ci avesse attaccato dalla Bielorussia, ha detto infatti il presidente ucraino Volodymyr Zelensky stamane, aggiungendo che Kiev resta disponibile ai colloqui in altri luoghi, dai quali non sono state lanciate aggressioni all’Ucraina. Come l’ultima registrata anche stamattina con il lancio, dalla Bielorussia, di un missile contro la capitale.

Zelensky: «Pronti a colloqui, ma non in Bielorussia»

«Certo, vogliamo la pace. Vogliamo incontrarci. Vogliamo la fine della guerra». Di una guerra, ha aggiunto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in cui «i russi stanno attaccando qualsiasi cosa, comprese le ambulanze, come accaduto in quest’ultima, notte brutale appena trascorsa». E allora: Varsavia. Bratislava. Budapest. Istanbul. Baku. Queste le città che abbiamo offerto alla parte russa», ha detto Zelensky. «Qualsiasi altra città va bene, qualsiasi paese dove i missili non volano. Questo è l’unico modo per negoziare onestamente e porre fine davvero alla guerra», ha aggiunto il presidente ucraino. Zelensky ha spiegato infatti che Minsk è stata scelta come possibile piattaforma per i negoziati non dall’Ucraina o dalla Bielorussia, ma dalla leadership russa. «Se non ci fossero azioni aggressive dal tuo territorio, potremmo parlare a Minsk, nella tua città. Quando eri neutrale, abbiamo parlato a Minsk», ha detto Zelensky rivolgendosi al popolo bielorusso.

Zelensky: «Attacchi brutali, colpiti ospedali e civili»

Intanto, sui social il comando delle forze armate ucraine nel fare il punto mattutino della situazione sul campo aggiorna il bilancio attuale delle perdite russe – da verificare –. E che sarebbe di oltre 3000 soldati morti e oltre 200 fatti prigionieri. E di 16 velivoli e 18 elicotteri abbattuti. Non solo. Il comando militare ucraino riferisce di una «bassa condizione morale e psicologica» di molti militari russi – «la maggior parte dei quali sono giovani» – e riporta casi di resa e di rifiuto di andare in combattimento. Una situazione in cui «la tattica principale degli occupanti rimane la cattura di piccole città, villaggi e autostrade di collegamento», spiegano sempre fonti ucraine. Affermando che «i tentativi di prendere il controllo delle grandi città non hanno avuto successo». Mentre «lo scopo principale dell’avversario», ovvero conquistare Kiev, «resta insoddisfatto. E gli invasori russi – conclude il comando ucraino – passano all’uso attivo di gruppi di intelligence diversiva che distruggono infrastrutture civili. E uccidono cittadini nelle grandi città».

 

 

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