Ucraina, nuove esplosioni. Il sindaco di Kiev chiede armi all’Occidente. Per gli Usa il ritiro russo è un bluff

18 Feb 2022 19:19 - di Alessandra Danieli

La distensione si allontana. Nell’est dell’Ucraina, nei territori del Donbass la situazione è in deterioramento. Nella zona di contatto sono ripresi i bombardamenti e la diplomazia arranca. Una forte esplosione si è verificata a Donetsk, nella regione separatista filorussa del Donbass.  Secondo il corrispondente dell’agenzia di stampa Sputnik, sarebbe avvenuta a pochi metri dalla sede del governo dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. Non risultano vittime.

Ucraina, la situazione precipita, nuovi bombardamenti

A puntare i riflettori sulla preoccupante situazione del Donbass, denunciata anche da Putin, è Emmanuel Macron. “In ultime queste ore, ci sono state diverse vittime, Ci sono atti che si sono moltiplicati e che devono cessare. Contravvengono agli accordi e al cessate il fuoco”. Così il presidente francese che chiede all’Ocse di fare chiarezza sugli eventi delle ultime ore. “In questa fase non abbiamo prove del disimpegno russo. Ho sentito le parole del presidente russo Vladimir Putin e le saluto con favore. Ma penso che se si vuole essere un partner affidabile, le azioni devono essere conformi alle dichiarazioni. Dobbiamo vedere elementi concreti”.

Macron: non abbiamo prove del disimpegno russo

I bombardamenti nella zona di contatto sono ripresi, ha detto Macron. Che ha invocato il cessate il fuoco e una rapida de-escalation. “Le prossime ore daranno luogo ad un stretto coordinamento tra gli alleati europei e americani”, ha detto ancora. “Seguiamo l’evoluzione delle circostanze. Penso che dobbiamo mantenere tutti molta calma”.

Scholz: non dobbiamo essere ingenui

“Non dobbiamo essere ingenui”, ha detto a sua volta il cancelliero tedesco Olaf Scholz. Denunciando che la Russia ha ampliato la propria presenza alla frontiera con l’Ucraina. Fino a un livello sufficiente a scatenare una guerra. Quanto alla minaccia russa dell’uso di misure ‘tecnico-militari’ Scholz ha detto di non volere interpretare l’espressione. “In ogni caso si tratta di un eufemismo per qualcosa che altro non è se non un’aggressione militare”.

Usa: Mosca ha aumentato l’ammassamento di truppe

Mosca conferma il ritiro graduale di truppe mentre l’Ucraina nega. E gli Usa denunciano nuove concentrazioni sui confini. “L’annunciato ritiro delle forze russe martedì è stato un trabocchetto. Creato ad arte per trarre in inganno gli Stati Uniti. E gli altri Paesi alleati”. Così il Washington Post. Che cita fonti dell’intelligence americana ed europea. In serata (22 ora italiana) il presidente Joe Biden farà un aggiornamento “degli sforzi continui per perseguire la deterrenza e la diplomazia. E sull’ammassamento di truppe russe al confine ucraino”.

Ocse: la Russia ha schierato 190mila uomini

Secondo l’ambasciatore Usa all’Ocse, Michael Carpenter, il numero dei militari russi ammassati ai confini dell’Ucraina è ora molto più alto di quanto si credeva. “Valutiamo che la Russia abbia ammassato fra i 169mila e i 190mila uomini in e attorno all’Ucraina. Rispetto ai circa 100mila del 30 gennaio. È la più significativa mobilitazione militare in Europa dalla Seconda guerra mondiale”.

Il sindaco di Kiev chiede armi all’Occidente

Intanto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha lanciato un appello al ministro degli Esteri tedesco e al segretario di Stato americano Blinken perché consegnino più armi difensive al Paese. “È molto importante in questo momento. Ogni aggressore che cerca di attaccare l’Ucraina deve capire che deve pagare un prezzo doloroso. Siamo pronti a combattere”.

La repubblica popolare di Luhansk avvia l’evacuazione

Il presidente della autoproclamata repubblica popolare di Luhansk, Leonid Pasechnik, ha annunciato l’inizio dell’evacuazione dei civili dalla regione per trasferirsi in Russia. Chiede che il trasferimento sia effettuato “il prima possibile”. E che gli uomini “in grado di usare le armi si presentino per difendere la loro terra”.

Colloquio telefonico Biden-Draghi

In un colloquio telefonico  Joe Biden e il premier italiano Mario Draghi (che la prossima settimana sarà a Mosca) hanno “riesaminato gli sforzi diplomatici e di deterrenza di frontf al continuo rafforzamento militare della Russia al confine con l’Ucraina”. Così la Casa Bianca riferisce della telefonata tra il presidente americano e il presidente del Consiglio. Whashington guarda con particolare interesse alla imminente visita di Draghi al Cremlino e al ruolo italiano nella crisi russo-ucraina.

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