Traffico di droga sul dark web: la sorella di Ornella Muti rinviata a giudizio con altre 30 persone

9 Feb 2022 18:15 - di Penelope Corrado
Claudia Rivelli, Ornella Muti, droga

La Procura di Roma ha chiesto e il giudizio immediato per oltre 30 persone arrestate per traffico di droga lo scorso 27 ottobre, tra le quali Claudia Rivelli, 71 anni, attrice e sorella dell’attrice Ornella Muti. Il processo si aprirà il 12 aprile davanti alla settima sezione penale del tribunale di Roma per il traffico di droghe sintetiche acquistate dall’estero sul web o sul darkweb.

La difesa della sorella della Muti: “Il Gbl mi serve per pulire l’argenteria”

Rivelli è accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché “illecitamente dall’Olanda, con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione ‘shampoo’ in modo da trarre in inganno la dogana” come si legge nel capo di imputazione contenuto nell’ordinanza con cui erano stati disposti nei suoi confronti gli arresti domiciliari. A condurre le operazioni erano stati i carabinieri del Nas sotto il coordinamento del procuratore aggiunto di Roma Giovanni Conzo.

Claudia Rivelli: dai fotoromanzi Lancio alle vicende giudiziarie

La sorella di Ornella Muti era stata già arrestata lo scorso 15 settembre dopo che nella sua abitazione in via della Camilluccia, a Roma, gli agenti della Polaria di Fiumicino avevano trovato e sequestrato tre flaconi contenenti complessivamente un litro di sostanza Gbl, conosciuta come la “droga dello stupro”. In quell’occasione, l’attrice, durante l’udienza per direttissima si era difesa dicendo di aver spedito la sostanza al figlio a Londra “perché lui la usa per pulire la macchina, io invece lo uso per pulire l’argenteria”.

Ornella Muti e lo spot a Sanremo alla droga libera

Al Festival di Sanremo era sorta la polemica per le dichiarazioni di Ornella Muti sull’utilizzo della marijuana: l’attrice aveva esternato in favore della legalizzazione della droga. Un messaggio definito “negativo e molto dannoso”, da molti esperti che si occupano di tossicodiendenza, come Assunta Esposito e Francesco Amendola, responsabili dell’associazione Anglad di Napoli referente di San Patrignano sul territorio partenopeo. a cannabis è quasi sempre il trampolino di lancio per l’uso di droghe pesanti”.

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