Salvini incassa la fiducia dei suoi e il mandato per ricostruire il centrodestra

1 Feb 2022 17:50 - di Angelica Orlandi
Salvini

Salvini ottiene piena fiducia dai suoi dopo il consiglio federale. Piena fiducia e mandato al segretario” “di lavorare per creare, allargare e potenziare un’alleanza alternativa alla sinistra”. E quanto emerge dalla scarna nota diramata dal consiglio federale della Lega, ancora in corso in via Bellerio a Milano. Prima di entrare nella sede milanese Salvini non aveva rinunciato al suo rituale comizio.

“Rivendico il voto a Mattarella”

“Sono orgoglioso perché il movimento della Lega è stato il più compatto” al voto per il Quirinale. “Sono contento di essere colui che ha messo fine alle ipocrisie dicendo: ‘piuttosto che andare avanti con i no reciproci chiediamo un sacrificio a Mattarella’, e lo rivendico”.  Con una idea tutta sua di “compattezza”, rivendica il voto per il bis del capo dello Stato e derubrica le critiche di Giorgia Meloni sulla fine della coalizione.

Salvini: “Il centrodestra si ricostruisce, non c’è problema”

Il centrodestra si ricostruisce, non c’è problema. Io lavoro per andare oltre, per raccogliere e andare oltre”, ripete Salvini ai cronisti mentre sta per entrare  nella sede del partito a Milano. Il consiglio federale metterà sotto accusa la strategia tenuta durante il valzer Quirinale. Si parla di “venti di guerra  del nord est”, intendendo i governatori leghisti. Focalizzando il punto – le critiche della leader di FdI – glissa così: “Io non rispondo a chi critica, né da destra né da sinistra”. E a chi insiste, chiedendo se la sua proposta di federazione fosse aperta anche a Fratelli d’Italia, Salvini ha risposto: “Io lavoro per unire, non dico mai di no a nessuno”. Poi “ognuno fa le sue scelte, ma io non uso aggettivi che altri usano per me”. Deve esseresi sentito colpito dalla critica severa e puntuale di Giorgia Meloni. Liquidate così le spine politiche sul rapporto con il centrodestra e soprattutto sull’asse con la Meloni, il leader della Lega si difende dalle accuse di essere “assetato di vendetta” contro il governatopre della Liguria, Giovanni Toti, per il voltafaccia Casellati.

Salvini: “Non do del traditore a nessuno”

Salvini cerca di fare il “pompiere”: la giunta della Regione Liguria “va avanti. Posso solo dire che un governatore che fa anche l’assessore al Bilancio, l’assessore alla Sanità o è Superman oppure…”. Le parole pronunciate da Rixi e molti esponenti della Lega prima della riunione dello “stato maggiore” del Carroccio erano state di fuoco contro il governatore. Salvini fa buon viso a cattivo gioco: “Noi non confondiamo mai i problemi politici: perché è chiaro che è stata un’elezione del presidente della Repubblica che non ha visto il centrodestra prevalere perché è mancato un pezzo di centrodestra. Però su questo io non metto in discussione sindaci o governatori. Io non do dei traditori a nessuno”, ha spiegato.

Il “comizio”, dalla droga alle bollette

Poi fa il Salvini, divaga e mette in mezzo altri temi: dalle bollette, alla droga, a Sanremo. “Lavoro per unire. La mia priorità è evitare che aumentino le tasse sulla casa e la bolletta ulteriormente”. E ha anhe il tempo di scrivere un tweet sulle polemiche festivaliere. “La droga è morte, e sempre e comunque la combatterò. Onore ai ragazzi e alle ragazze che, a San Patrignano e in tutta Italia, lottano per la vita e per la libertà dalle dipendenze”. Lo scrive sui social con riferimento alle  polemiche su Ornella Muti che ha sfoggiato a Sanremo un ciondolo con la foglia di marijuana. Al momento, quello che sta emergendo è la “Piena fiducia e mandato al segretario” della Lega, “di lavorare per creare, allargare e potenziare un’alleanza alternativa alla sinistra”.

 

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