Repressione in Kazakistan, il presidente Tokayev dà l’ordine di aprire il fuoco: 26 morti, 3000 arresti

7 Gen 2022 13:45 - di Redazione

Durissima la repressione in Kazakistan. Che finora avrebbe portato all’uccisione di 26 rivoltosi. E oltre 3000 arresti. Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha dato l’ordine di sparare senza preavviso contro i manifestanti che stanno dando vita alle proteste di questi giorni.

Kazakistan, il presidente dà l’ordine di aprire il fuoco

“Ho ordinato alle forze di sicurezza di aprire il fuoco senza avvertimento“, ha detto Tokayev in un messaggio alla nazione, trasmesso dalla televisione. E ha respinto qualsiasi tentativo di mediazione internazionale. “Che stupidità! Che negoziati possono esserci con assassini e criminali?”, ha detto. Tokayev ha definito, infatti, una folla di 20mila “banditi” quella che ha assaltato la principale città del Paese, Almaty. Dove le proteste degli ultimi giorni sono state particolarmente violente.

Almaty sotto il controllo dei militari russi

Ora l’aeroporto è completamente nelle mani dei militari russi. Come ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. Riferendo che le truppe inviate da Mosca hanno collaborato con quelle kazake per ristabilire l’ordine. Nell’aeroporto della principale città del Paese. “La cui operatività era stata compromessa a seguito delle proteste in corso”. La Russia ha inviato i propri militari nella ex repubblica sovietica, dopo la richiesta d’aiuto del presidente Tokayev.

Uccisi 26 manifestanti, 3000 arrestati

Il  ministero dell’Interno kazako ha fornito un aggiornamento sulle violenti proteste scoppiate nel Paese. E le azioni di repressione attuate dalle autorità. La tv di Stato ha riferito l’uccisione di 26 manifestanti. Oltre 3mila, invece, gli arrestati dall’inizio delle proteste. Mentre almeno 18 membri delle forze di sicurezza avrebbero perso la vita durante gli scontri.  L’ex banchiere e dissidente Mukhtar Ablyazov ha dichiarato da Parigi, dove è in autoesilio, di essere il leader dell’opposizione e delle proteste in Kazakistan. Lo riporta la Sputnik. Marito di Alma Shalabayeva, l’ex oligarca ed ex ministro Ablyazov è accusato di frode e appropriazione indebita per 5 miliardi di dollari in Kazakistan.

La preoccupazione della von der Leyen

L’inferno in Kazakistan preoccupa l’Europa. “Seguo con grande preoccupazione quanto  sta avvenendo in Kazakistan“, ha detto Ursula von der Leyen. “I diritti e la sicurezza dei cittadini sono prioritari e devono essere garantiti. Faccio appello alla fine delle violenze e alla moderazione”. Così la presidente della Commissione europea assicurando che “l’Ue è pronta a dare il suo aiuto”.

Pechino si schiera con Mosca

Intanto Pechino si schiera con Mosca. Il governo cinese ha espresso il proprio sostegno all’intervento militare russo in Kazakistan. “La Cina è favorevole a tutti gli sforzi per aiutare le autorità kazake a mettere fine al caos il prima possibile”. Così  il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin.

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