Quirinale, per costringere Mattarella al bis spunta l’ipotesi di rinviare il voto con la scusa di Omicron

15 Gen 2022 15:06 - di Francesco Severini

La partita del Quirinale rischia di trasformarsi in un pasticcio. La paura del candidato Berlusconi fa novanta. L’indecisione del centrosinistra appare senza soluzione. E poi ci sono i parlamentari che temono lo scioglimento anticipato. Un mix che crea scompiglio.

L’ipotesi inimmaginabile del rinvio

E per questo affiora un’ipotesi inimmaginabile: rinviare le votazioni. Costringendo così Sergio Mattarella alla prorogatio senza votare il bis. La scusa c’è ed è lì scodellata quotidianamente dai bollettini che il ministro Speranza non vuole modificare: la corsa di Omicron.

Stefano Feltri: con la scusa di Omicron Fico e Casellati possono chiedere il rinvio

Fantapolitica? Mica tanto, visto che l’ipotesi si ritrova oggi in prima pagina sul quotidiano Domani, nell’editoriale del direttore Stefano Feltri. “Poiché in politica il vuoto non esiste – scrive Feltri – in questo stallo si esplorano le opzioni più varie. C’è, per esempio, un piano che circola per affrontare il vero ostacolo di questa elezione: il fatto che il diritto alla pensione per gli onorevoli al primo mandato scatta il 24 settembre 2022, e dunque tanti sono ostili a esiti della partita quirinalizia che possano aumentare il rischio di scioglimento anticipato delle camere. Il presidente della Camera Roberto Fico e quello del Senato, Maria Elisabetta Casellati, potrebbero chiedere il rinvio dell’elezione a tempi migliori, quando tutti i grandi elettori potranno votare”.

In caso di rinvio, dal 3 febbraio Mattarella sarebbe in prorogatio

“A oggi almeno una trentina di parlamentari sono in quarantena – continua l’editoriale – in ogni caso l’elezione seguirà procedure e tempistiche lontane da quelle immaginate dai costituenti. In caso di rinvio, dal 3 febbraio Sergio Mattarella sarebbe in prorogatio. Un voto rimandato alla primavera o addirittura all’estate (si parla di luglio) permetterebbe al governo Draghi di impostare i conti pubblici del 2023 e poi avviare una serena transizione: i partiti potrebbero eleggere Draghi al Quirinale senza timore di elezioni anticipate. A oggi sembra un’ipotesi fantasiosa, ma se ne discute sul serio”.

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