Ponte Morandi, Alessandro Benetton fa mea culpa: “Avremmo dovuto chiedere scusa subito”

14 Gen 2022 19:43 - di Eugenio Battisti

“Vogliamo che il gruppo torni a operare come un tempo”. Parola di Alessandro Benetton, fresco di elezione alla presidenza di Edizione, il gruppo che racchiude tutte le aziende della famiglia Benetton. Impegni, promesse e uno sguardo agli errori del passato. “La sfida più grande della mia vita”, dice il secondogenito del capostipite Luciano, nel video con il quale si presenta al mondo del web. All’insegna della discontinuità.

Benetton neo presidente del gruppo Edizione

“Il punto fondamentale è, probabilmente, che quando mi è stata offerta questa possibilità, ho deciso di non rimanere in panchina ma di mettermi in gioco. Insieme ai miei cugini, con l’obiettivo di riportare Edizione a quello che è sempre stata negli anni. Un punto di riferimento italiano nel mondo”, si legge in una nota che accompagna un video postato su Instagram. Nel quale prende le distanze dagli “errori” compiuti in passato. E fa mea culpa sulla tragedia del  crollo del Ponte Morandi. Che causò la morte di 43 persone.

Ponte Morandi, “Dovevamo subito chiedere scusa”

Il Ponte Morandi è una vicenda che peserà per sempre sulla mia mia famiglia e non smetterò mai di rinnovare la mia vicinanza alle famiglie delle vittime”, confessa Alessandro Benetton rispondendo a un suo fan che gli chiedeva conto della sciagura di Genova. “Avremmo dovuto subito chiedere scusa, a prescindere dal fatto che Edizione deteneva solo poco più del 30% di Atlantia nel cui Consiglio, composto in maggioranza da amministratori indipendenti,  sedeva un solo Benetton. Io e i miei cugini, oggi, vogliamo rappresentare quella discontinuità che permetta al gruppo di tornare a ragionare e operare come faceva un tempo. Ma con una nuova stella polare: quella della sostenibilità, intesa nel concetto ampio del termine, sociale e globale“.

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