L’allarme di Mio Italia: «Le banche non fanno più credito ai ristoratori. E il governo Draghi dorme»

14 Gen 2022 17:24 - di Redazione

“Le banche stanno chiudendo i rubinetti al settore horeca – ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar – perché considerato ad alto rischio fallimento”. L’allarme viene dal centro studi di Mio Italia (movimento imprese e ospitalità) che sta monitorando la situazione. “Oltre a negare il credito alla ristorazione”, sottolinea Paolo Bianchini presidente di Mio, “le banche stanno segnalando alla Centrale dei rischi tutte le piccole aziende in sofferenza”.

Mio Italia: le banche non ci fanno più credito

“È chiaro che senza liquidità fresca, immessa con nuovi ristori, la previsione di chiusura di altre 50mila attività entro Pasqua sarà abbondantemente superata. Ricordo che a novembre, nonostante l’emergenza sanitaria, è calata pesantissima la mannaia del fisco”. I numeri parlano chiaro. E fotografano una situazione insostenibile, sulla quale il governo risultato molto distratto.

Bianchini: il settore è al collasso e il governo è fermo

Tra dicembre e inizio gennaio i locali hanno visto più che dimezzato il loro fatturato, a fronte dell’aumento dei costi di gestione. “Mio Italia aveva previsto tutto ciò”, incalza Bianchini. “Non a caso da oltre tre mesi, unica organizzazione a farlo, sta proponendo cinque azioni urgenti per salvare il settore horeca. Ma il governo rimane silente e la politica, tutta, clamorosamente assente”. Il settore sta nettamente collassando. Nell’anno appena concluso, il 2021, ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar hanno perso il 49% del loro fatturato rispetto al 2019.

Senza ristori resteranno solo le multinazionali del cibo spazzatura

“Non è solo un dato drammatico, ma una tendenza negativa che si sta rafforzando, giorno dopo giorno”, si legge in una nota firmata da Bianchini e dal segretario nazionale di Mio Italia, Ferdinando Parisella. “Dall’8 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022, quindi nell’ultimo mese, il settore Horeca ha fatturato il 54% in meno rispetto allo stesso periodo 2019-2020. Si tratta degli ultimissimi dati di un’indagine a campione effettuata dal nostro centro studia. Dati senz’altro scomodi per qualcuno al governo. Ma fedeli indicatori della realtà che stanno vivendo i piccoli imprenditori, le loro famiglie, e tutta la filiera legata all’attività di somministrazione”. Senza misure di sostegno, concludono amaramente, “per il settore horeca sarà difficile sopravvivere. A trarne vantaggio saranno le multinazionali del cibo spazzatura“.

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