La previsione dell’immunologo Abrignani (Cts): “Tra 30 giorni avremo 2500 morti tra i non vaccinati”

9 Gen 2022 13:06 - di Redazione

Nei prossimi 30 giorni stando ai ritmi attuali avremo 2500 morti tra le persone non vaccinate, morti che potevano essere evitate. Per questo continuo a dire che non vaccinarsi è come andare in moto a folle velocità senza casco”. Un calcolo funesto. Lo ha fatto il professor Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts. Nel corso del Caffè della domenica di Maria Latella su Radio 24, lo studioso ha lanciato l’allarme. “Nella popolazione over 50 per la quale domani (lunedì) scatterà l’obbligo vaccinale ci sono oltre 2milioni e 200 mila persone non vaccinate:  contribuiscono al 75% dei ricoveri in terapia intensiva e al 60% delle morti. In questi ultimi dieci giorni abbiamo avuto una media di 160 morti al giorno, di cui 85-90 non vaccinati. Sono morti che potevano essere evitate“, ha aggiunto Abrignani.

Abrignani (Cts): “Nulla fa prevedere che torneremo in lockdown”

Si è detto d’accorsdo “sulla ripartenza delle scuole:  in un paese in cui i bambini possono andare al cinema, al ristorante e nei bar sarebbe per me incomprensibile chiudere la scuola”, ha detto ancora l’immunologo. “Sicuramente bisognerà monitorare la situazione ma è un rischio da prendere nel momento in cui tutto è aperto; niente ci fa prevedere che torneremo in lockdown” ha aggiunto.

Deroghe al super Green pass per le Isole per motivi di studio

Intanto, sul fronte delle regole, arriva una deroga per gli abitanti delle isole. Green pass base, e non rafforzato, per chi deve spostarsi  dalle isole minori per motivi di studio e lavoro. Lo prevede un’ordinanza del  Ministero della salute, su proposta del Ministero dei trasporti. Arriva proprio alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo di certificazione verde da vaccino o guarigione sui trasporti. “Per i soli motivi di salute e di studio l’accesso ai mezzi pubblici per lo spostamento da e per isole minori con green pass base e non rafforzato fino al 10 febbraio”. L’ordinanza specifica inoltre che “il trasporto scolastico dedicato non è equiparato a trasporto pubblico locale in merito alla disciplina delle Certificazioni verdi Covid-19; ed è accessibile fino al 10 febbraio agli studenti anche sopra i 12 anni con solo obbligo di mascherina FFP2“. Insomma, l’inferno burocratico e il reticolo di di divieti e deroghe, norme e contronorme non finisce di gettare nell’incertezza. Si vive alla giornata.

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