Covid, la piroetta di Bassetti: seguiamo l’esempio della Spagna, è un’influenza non più una pandemia

11 Gen 2022 11:57 - di Roberto Frulli
Bassetti

Matteo Bassetti, icona della gestione della Pandemia Covid firmata Draghi e Speranza volta le spalle al governo e con una piroetta degna delle sue migliori frequentazioni in smoking alla Scala getta a mare buona parte delle sue convinzioni che lo hanno reso famoso nei suoi scontri in tivvù. La Pandemia? Non c’è più. Ora può chiamarsi, al massimo, endemia. Insomma un’influenzetta.

Manco fosse un no vax qualsiasi, Bassetti sostiene ora che bisogna seguire il modello Spagna, cioè la scelta che ha fatto il premier spagnolo Sanchez di “derubricare” la pandemia da Covid a semplice influenza. E trattarla, come un’influenza. Cioè non come stanno facendo Draghi e Speranza.

‘Il Paese è pronto a svoltare, ma serve meno teoria e più pratica’, taglia corto Bassetti, parlando con l’Adnkronos.

Non vedo grosse differenze tra quel paese e l’Italia. Dobbiamo cercare di cambiare la testa di chi ci governa soprattutto nell’ambito della ministero della Salute con meno teoria e più pratica – dice Bassetti lasciando Speranza col cerino acceso in mano soprattutto dopo che anche il super consulente del ministro, Ricciardi, gli ha voltato le spalle. – Anche l’Italia è pronta a svoltare da pandemia a endemia”, aggiunge l’infettivologo genovese abbandonando le posizioni stoicamente tenute fino ad oggi.

”Ci sono però troppe leggi, leggine, lacci e lacciuoli, che ci stanno complicando la vita in maniera impressionate – sostiene Bassetti lasciando quasi immaginare una sua discesa in campo per tagliare questi nodi gordiani. –  L’Italia con un cambio di passo segua il modello spagnolo“.

“Abbiamo quasi il 90 per cento degli italiani che sono vaccinati (in realtà 82 per cento, ndr) o guariti dall’infezione, e in questi giorni con l’aumento imponente dei contagi più e più persone si stanno proteggendo anche in maniera naturale dall’infezione – ricorda il direttore della Clinica di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova. – Siamo quindi vicino all’immunità di gregge.”.

”Dobbiamo finire di fare alcune cose che andavano bene un anno fa ma oggi non vanno bene più – ragiona Bassetti. – Il report giornaliero dei contagi che francamente non fa altro che mettere ansia a chi lo legge; non ha più senso tamponare gli asintomatici, concentriamoci su chi ha i sintomi come si fa con l’influenza; classifichiamo come casi Covid solo chi ha una polmonite, ascoltando i medici”.

Ma su una cosa Bassetti, nonostante le evidenze, continua a pensarla come prima, almeno per ora: “Corriamo con le terze dosi; mettiamo l’obbligo vaccinale – insiste l’infettivologo – per chi ancora non si è immunizzato perché sono queste le persone che affollano gli ospedali; ma poi occorre avere una visione diversa, avvantaggiare i vaccinati rispetto ai non immunizzati intervenendo sulla durata delle quarantene“.

 

 

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