Tarchi e Cardini fanno nero Scanzi: il tuo è antifascismo da spettacolo, leggi qualche libro

10 Dic 2021 16:17 - di Redazione
piazzapulita

Alla fine a Piazzapulita il processo a Giorgia Meloni si è rivelato un boomerang per Corrado Formigli. Scarso l’accusatore, cioè Andrea Scanzi, spalleggiato dal conduttore e da Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. Troppo colti gli interlocutori, cioè Franco Cardini e Marco Tarchi. La requisitoria era la seguente: Giorgia Meloni ha ricevuto ampia legittimazione con la sua festa di Atreju tuttavia a due mesi dall’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera ancora non ha fatto il repulisti di neofascisti he avrebbe dovuto fare secondo Piazzapulita.

Scanzi osserva che Giorgia Meloni non lo ha fatto per non perdere il 5% di voti degli “sfascistoni” che lui stesso racconta nell’omonimo libro. Franco Cardini pacatamente fa notare che i tempi del repulisti li sceglie il leader, cioè la Meloni, e non i suoi avversari. Tarchi contraddice Scanzi replicando che il nostalgismo radicale elettoralmente non vale neanche l’1%.

Poi Tarchi spiega a livello sociologico la faccenda, facendo riferimento ai legami comunitari che nell’ambiente della destra esistono tra il mondo neofascista e quello della destra istituzionale. “Esistono legami personali che provengono da una vecchia storia di ambienti neofascisti che hanno la tendenza a legami molto stretti e comunitari. Se il dato personale prevale sul dato politico, anche dinanzi a questi episodi squalificanti, esiste una certa difficoltà a recidere certi legami. Poi il fatto che inchieste del genere arrivino da ambienti ritenuti nemici rafforza la radicalizzazione. Così come fa Saviano quando dice che è legittimo odiare la politica di Fratelli d’Italia. Se si alzano i toni la reazione è che la polarizzazione si rafforza“.

Le scintille arrivano sul tema dell’antifascismo. Ma è Scanzi a prendere fuoco dinanzi ai due docenti universitari che gli oppongono argomenti più che solidi. Franco Cardini dice: “L’antifascismo? Non si sa cos’è. E’ impossibile avere idee chiare su cosa sia fascismo e antifascismo, che si può sdoppiare e triplicare in vari rivoli. Io non credo che gli antifascisti che hanno combattuto nella Brigata Garibaldi che volevano impiantare una Repubblica sovietica in Italia fossero antifascisti come i partigiani verdi o cattolici. Credo che questo antifascismo sia una forza che non sta bene in piedi se non quando si ha un nemico comune. Dopo di che agli antifascisti gradirei chiedere: ma voi che tipo di società sostenete? E a questo punto l’antifascismo bruum, crolla. Emilio Gentile già riteneva indefinibile il fascismo, figuriamoci l’antifascismo.  Certo si può dire che è il male assoluto ma questa non è una definizione storica. Tutt’al più filosofica, e in politica non serve“.

Marco Tarchi è stato netto sul presunto dovere dell’antifascismo da parte di una leader come Giorgia Meloni: “Ma perché dovrebbe perdere consensi? In Italia esiste, e non da oggi, una parte di elettorato che ha rispetto all’esperienza del fascismo un’immagine che è molto più vicina a quella di Renzo De Felice piuttosto che a quella di chi lo definisce il male assoluto. E non è che questi elettori vogliono rimettere alla gente la camicia nera, sono persone che hanno un’idea con luci ed ombre di quel fenomeno politico. Lei dice – ha quindi aggiunto rivolto a Formigli – che la Costituzione è antifascista. Certo, ma la Costituzione è del 1948, siamo nel 2021, dopo che si è tanto discusso della riviviscenza dell’anticomunismo di Berlusconi mi sembra fallimentare restituire l’antifascismo al dibattito contemporaneo”.

A quel punto Andrea Scanzi, visibilmente contrariato, dice che “dichiararsi antifascista è la precondizione per fare politica”. Tarchi lo interrompe: “Questo è solo un modo per fare spettacolo”. Scanzi: “Se lei non ha un atteggiamento fascista cerco di concludere”. Tarchi: “Vedo con piacere che lei la butta in caciara come è abituato a fare, dovrebbe leggere Emilio Gentile come suggerisce Cardini”. Scanzi: “Tarchi stia tranquillo, non siamo negli anni Settanta, dentro la redazione del suo Le voci delle fogne…”. Tarchi: “Se Meloni non parla del fascismo come male assoluto segue una sua linea politica, che non è proibita dalla Costituzione”. Infine Cardini, con tono pacato: “Si dice La voce della fogna, al singolare”. “Beh, non ero un lettore attento…”. E Cardini: “Sa com’è, io faccio l’insegnante”.

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