Ritrovato morto in casa l’attore Paolo Calissano, aveva 54 anni: ucciso da un mix letale di farmaci

31 Dic 2021 9:09 - di Luisa Perri
Paolo Calissano

L’attore Paolo Calissano, volto celebre di molte fiction, è stato trovato morto in casa nella tarda serata di ieri a Roma. I carabinieri della stazione Medaglie d’Oro e i sanitari del 118 sono intervenuti nell’abitazione dell’attore genovese, a via Cadlolo a pochi metri da un notissimo albergo romano. L’intervento è arrivato dopo una segnalazione della compagna che non riusciva a mettersi in contatto con lui. Calissano, che aveva 54 anni e da tempo soffriva di depressione, è stato trovato senza vita nel suo letto.

I carabinieri hanno rinvenuto delle scatolette di psicofarmaci. Dai primi accertamenti il decesso sarebbe avvenuto proprio per un abuso di psicofarmaci. Indagini dei carabinieri sono in corso e non è ancora chiaro se la morte sia avvenuta o meno per un gesto volontario. La salma è stata portata all’obitorio del Gemelli per un’ispezione cadaverica. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma per i rilievi.

Paolo Calissano e la condanna per la morte di una ballerina brasiliana

Era noto al grande pubblico grazie a serie come “General Hospital”, “La dottoressa Gio'” (con Barbara D’Urso), “Linda e il brigadiere” e soprattutto grazie alle soap italiane “Vivere”, in cui interpretava il dottor Bruno De Carolis, e “Vento di ponente”, in cui dava il volto al manager senza scrupoli Guido Mandelli. Aveva partecipato anche all’Isola dei Famosi. Paolo Calissano aveva visto la sua carriera svanire per il suo problema di tossicodipendenza. Dal 2003 era segnalato come consumatore abituale di droga. Nel settembre 2005, una 31enne brasiliana, Ana Lucia Bandeira Bezerra, era morta nella sua villa genovese. Calissano aveva patteggiato la condanna a quattro anni di reclusione per omicidio colposo in conseguenza di altro reato (la cessione di cocaina) per la morte per overdose di condanna scontata poi nella comunità di recupero per tossicodipendenti ‘Fermata d’autobus di Trofarello (Torino). Aveva poi ottenuto l’indulto.

Aveva esordito come modello e aveva studiato recitazione in America. Al ritorno nella sua Genova aveva sfondato con le soap opera nostrane. L’anno d’oro era stato il 2000 con la consacrazione a «fidanzato d’Italia» da parte dei settimanali di gossip dell’epoca. In un’intervista del 2003 aveva confessato la sua grande paura. «Ho il terrore di rimanere solo». Ieri notte, la tragica fine. Spetterà agli inquirenti capire se la morte alla vigilia di Capodanno sia stato un incidente o una disperata e volontaria uscita di scena.

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