Renzi strapazza i 5Stelle: «Quelli dicevano “o Conte o morte”, ora vogliono solo Draghi»

“Con il 2022 vanno in pensione i ‘miei’ 80 euro, dopo otto anni di onorato servizio. Trasformati in una diversa riforma dell’Irpef. Penso che siano stati un’ottima misura fiscale, di giustizia sociale e incentivo ai consumi”. Matteo Renzi, con la consueta umiltà che lo contraddistingue, nella enews rivendica i suoi successi da premier. E le sue “provvidenziali” operazioni per il bene del Paese, prima fra tutte la defenestrazione di Conte.
Renzi: chi diceva “o Conte o morte” ora vuole Draghi per sempre
Inevitabile una riflessione sulla partita del Colle e la tenuta del governo Draghi. Ancora una volta Renzi non rinuncia a ‘strapazzare’ l’avvocato del popolo che ha mandato a casa, e il movimento 5Stelle. Convertito al verbo dell’ex governatore della Bce. “Un anno fa, esattamente un anno fa, mandavamo a Giuseppe Conte una lettera con le richieste di cambiamento sul Pnrr. A distanza di un anno, molto è cambiato: vaccini, economia, Pnrr. Ma, soprattutto, è cambiato il governo”, scrive il leader di Italia Viva con malcelato orgoglio. “Quelli che dicevano: ‘o Conte o morte’, adesso dicono che Mario Draghi è insostituibile. E i media, che ci accusavano di irresponsabilità per aver aperto alla crisi, oggi si felicitano per la svolta del nuovo governo. Nessuna polemica, solo un sorriso, meglio così”.
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“Sulla manovra procedure inaccettabili”
E ancora qualche frecciatina velenosa sui temi caldi dell’attualità. Manovra compresa, che sarà votata la prossima settimana. Sulla quale il rottamatore del governo Conte esprime molte perplessità. A partire dal metodo. “Sinceramente credo che anche quest’anno le procedure parlamentari siano state inaccettabili. Ormai viviamo in un sistema parlamentare in cui il bicameralismo è stato superato di fatto. Peccato, non è la strada costituzionalmente corretta”.
“Ho parlato con Speranza, terza dose dopo la prima”
Sull’emergenza sanitaria l’ex premier conferma le sue convinzioni di fronte alla nuova ondata di contagi. “L’unica soluzione è il vaccino. E per questo ho parlato ieri con Roberto Speranza”, annuncia nella enews. “La mia proposta e semplice. La terza dose deve essere fatta cinque mesi dopo la prima dose e non dopo la seconda dose. Perché? Così facendo possiamo accelerare sul mettere in sicurezza quanti più italiani possibili. Con questo ritmo, infatti, arriveremo a cinquantamila contagiati al giorno: più vacciniamo tutti, meno circolerà il virus. E poi basta Green pass a chi si fa il tampone. Il Green Pass va dato solo ai guariti e ai vaccinati. Punto“.
Basta interventi sull’esame di maturità
Infine l’esame di maturità, croce e delizia degli studenti del quinto anno. “Ci sono ottime novità nella Legge di Bilancio. Spero solo che si abbandoni l’idea di intervenire sull’esame di maturità. Ragazzi e professori hanno bisogno di certezze. Non si può cambiare idea sull’esame a gennaio per il giugno successivo. Voi cosa ne pensate?”.
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