Palamara e la riforma del Csm: il sorteggio per i magistrati è quello che temono di più

10 Dic 2021 17:37 - di Paolo Lami
magistratura

Luca Palamara, che, per tanti anni, ha fatto parte del gotha della magistratura e, anzi, ha rappresentato uno snodo fondamentale, la rotella più importante dell’ingranaggio che poteva cambiare i destini di una toga lanciandola nell’empireo o ricacciandola nell’anonimato grazie alla strafottenza delle correnti politico-ideologiche non ha dubbi: “Quando ero presidente dell’Anm – ricorda Palamara – il meccanismo più temuto da tutti, nessuno escluso, era quello del sorteggio. Continueranno a varcare la soglia del Csm coloro che rispondono al sistema dei soliti noti, mentre rimarranno esclusi coloro che ogni giorno amministrano la giustizia nei tribunali fuori dai meccanismi di potere“.

Per Luca Palamara, che commenta con l’Adnkronos le ipotesi di riforma del Csm emerse ieri nel corso dell’incontro fra il ministro della Giustizia Marta Cartabia e i partiti della maggioranza di governo, “siamo di fronte ad una riforma del Csm che lascia inalterato il predominio delle correnti“.

“Mai come in queste occasioni – aggiunge l’ex-pm romano – sarebbe stato opportuno, anziché fare impropriamente il mio nome, porsi come sfida quella di cambiare la classe dirigente della magistratura. E invece siamo di fronte alla ennesima occasione mancata, alla montagna che ha partorito il topolino“.

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