Casa, la Ue ci ripensa: retromarcia sul divieto di affitto e vendita degli immobili ad alto consumo energetico

15 Dic 2021 14:18 - di Redazione
casa

Casa, la Ue ci ripensa e stoppa la mazzata: retromarcia sul divieto d’affitto e vendita degli immobili ad alto consumo energetico una mazzata. La Commissione Europea fa marcia indietro sulla proposta di direttiva sull’efficienze energetica degli immobili. Nella proposta avanzata oggi, sparisce il divieto di affittare e vendere gli immobili più inefficienti dal punto di vista energetico se non ristrutturati entro certe date. Un’indicazione che era invece presente nelle bozze circolate nei giorni scorsi. «Ci sono diversi modi per raggiungere l’obiettivo dei requisiti minimi – spiega un alto funzionario Ue, e riferisce l’Adnkronos – e noi di certo non proponiamo» un divieto di vendere o affittare gli immobili più inefficienti.

Casa, la Ue ci ripensa: sparisce il divieto di affitto e vendita degli immobili definiti “spreconi”

In un Paese come l’Italia, ricco sia di proprietari di case che di immobili inefficienti dal punto di vista energetico, anche perché spesso non di nuova costruzione, un divieto simile, anche se avrebbe dovuto essere tradotto nell’ordinamento italiano dal legislatore, avrebbe significato un enorme mazzata economica sui proprietari di immobili, oltre che comportato non poche difficoltà politiche di “adeguamento” per il governo. Dunque, stop al divieto ipotizzato nei giorni scorsi. Che, insiste l’alto funzionario Ue – «non è contenuto nella proposta: non sarà vietato per i proprietari di edifici e appartamenti vendere edifici se sono in classe G», la più bassa, ribadisce l’agenzia di stampa.

Sugli obiettivi di efficienza energetica decideranno gli Stati membri

I mezzi più idonei per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica saranno lasciati alla discrezione degli Stati membri, che conoscono la situazione interna meglio della Commissione. Gli Stati membri, allora, «dovranno identificare il 15% degli edifici che hanno performance peggiori. E che dovranno essere rinnovati» in via prioritaria. In generale, per gli edifici pubblici e non residenziali (uffici, per esempio), il livello di performance energetica dovrà passare almeno al livello F. E al più tardi entro il 2027. O almeno al livello E entro il 2030 termine ultimo. Gli edifici residenziali, invece, dovranno passare come minimo alla classe F entro il 2030. E almeno alla E entro il 2033.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *