Violenza sulle donne, FdI in prima fila. Rauti: «È una malattia sociale che ci deve coinvolgere tutti»

25 Nov 2021 12:06 - di Luciana Delli Colli
violenza sulle donne

«La violenza sulle donne non è un fatto privato che riguarda le vittime, ma una malattia sociale da sradicare con un impegno collettivo e una rivoluzione culturale, di costume e di mentalità». Nel corso del suo intervento in Aula, in occasione della manifestazione “Il grido delle donne”, promossa a Palazzo Madama per la Giornata internazionale contro la violenza di genere, la senatrice Isabella Rauti, da sempre impegnata sul tema, ha lanciato un accorato appello a sentirsi tutti parte della battaglia contro questa piaga. «Combattere le violenze di genere è una sfida che coinvolge tutti ed affida ad ognuno un compito», ha avvertito la responsabile del Dipartimento Pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili di FdI, elencando alcune delle azioni imprescindibili alle quali la società tutta, a partire dalla politica, è chiamata.

Violenza sulle donne: garantire la certezza della pena

«Dobbiamo rendere giustizia a tutte le vittime di violenza e punire gli autori dei reati con pene certe e senza sconti; dobbiamo aiutare le donne che subiscono violenza affinché non si sentano sole; sostenerle anche dopo che sono uscite dall’incubo e devono ricostruire la propria esistenza, tornare a fare progetti di vita e speriamo, riuscire ancora a sognare ed innamorarsi», ha chiarito Rauti. Proprio oggi FdI presenterà in Senato, nella Sala Nassiriya, la campagna nazionale sulla tutela delle vittime di violenza.

FdI lancia una campagna nazionale a tutela delle vittime

Alla conferenza stampa dal titolo “Non solo mance! Per una reale tutela delle donne vittime di violenza” interverranno, oltre alla stessa Rauti, Lucia Albano, componente la Commissione Finanze della Camera; Maria Teresa Bellucci, capogruppo di FdI in Commissione Affari sociali della Camera; Cinzia Pellegrino, responsabile del Dipartimento Tutela vittime di Fratelli d’Italia; Ambra Sansolini, vittima di violenza e scrittrice.

La trasversalità della violenza sulle donne

«Le violenze di genere – ha ricordato ancora Rauti nel corso del suo intervento in Aula – sono un fenomeno ancora sommerso, un mondo che attraversa il mondo e le società. Le donne le subiscono tra le mura domestiche, ma anche nei luoghi di lavoro. In tempi di pace e in tempi di guerra, a tutte le latitudini geografiche e con tutte le geometrie economiche. Ovunque accade si calpestano parole come fiducia, amore, libertà».

Dai maltrattamenti in casa allo sfruttamento sessuale

«Ci sono alcuni uomini maltrattanti seriali e recidivi», ha proseguito la vicecapogruppo di FdI al Senato, ricordando che «conosciamo il profilo degli autori delle violenze». «Ci sono quelli che uccidono le donne perché sono donne o perché hanno detto un no. E non è un raptus, ma il culmine di una catena reiterata di violenze. E poi ci sono quelli che le sfruttano sessualmente. Se ne parla poco, ma – ha sottolineato Rauti – il fenomeno della tratta è imponente».

La piaga della tratta delle ragazze

«Ci sono organizzazioni criminali internazionali che riducono le donne in schiavitù. Nei giorni scorsi l’Autorità giudiziaria ha smantellato una rete criminale nigeriana ramificata in tutta Italia che commerciava ragazze giovanissime, imponeva riti macabri, le privava dei documenti, dell’identità e le costringeva alla prostituzione o all’accattonaggio. Queste donne sono state liberate da una spirale di violenze e maltrattamenti che annienta, ma non sappiamo – ha proseguito – quante altre restano prigioniere dei loro aguzzini».

Perseguire i trafficanti per salvare «le invisibili»

«Queste invisibili difficilmente riescono a denunciare», ha ricordato Rauti, sottolineando quindi che «bisogna far emergere il sommerso che le circonda, perseguire i trafficanti degli esseri umani e percorrere le strade che utilizzano per il reclutamento e cercare di riconoscere i cosiddetti “indicatori” dei casi di tratta, senza sottovalutare nessun segnale di rischio potenziale».

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