Pnrr: con i finanziamenti Simest le risorse europee a servizio dell’internazionalizzazione delle Pmi

22 Nov 2021 10:00 - di Redazione

La “transizione digitale” e la “transizione ecologica” sono due direttrici di crescita ormai imprescindibili per il nostro sistema produttivo. Per continuare a essere competitive sui mercati internazionali, infatti, le imprese italiane sono chiamate a investire in tecnologia e a produrre in maniera sostenibile. Per quelle di piccola e media dimensione (PMI), tuttavia, può trattarsi di un impegno gravoso.

Un importante aiuto per favorire gli investimenti nel digitale e nel green delle PMI viene dal Fondo 394 che SIMEST-Gruppo CDP gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI). A questo fondo il PNRR –  cioè il piano nazionale che assegna le risorse che l’Europa ha riservato all’Italia all’interno del programma NextGenerationUE – ha destinato di recente 1,2 miliardi per l’erogazione di finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione.

Ad oggi ci sono ancora ampie disponibilità di risorse e c’è tempo fino al al 3 dicembre per chiedere un finanziamento, salvo ovviamente un esaurimento anticipato dei fondi. I finanziamenti SIMEST PNRR offrono un tasso agevolato (nel mese di novembre 2021 lo 0,055% annuo) e prevedono un cofinanziamento a fondo perduto fino al 25%,  quota che sale al 40% per le PMI del Sud, per aiutarle a colmare il gap con il resto del Paese.

Le tre linee proposte sono :

  1. Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale
  2. Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema;
  3. Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce)

Tra gli strumenti proposti, il più capiente e duttile è sicuramente quello per la “Transizione digitale ed ecologica”, che offre alla PMI fino a 300mila euro: per poterlo richiedere basta avere un fatturato che nell’ultimo anno è stato generato dalle esportazioni per almeno il 10% (o per il 20% negli ultimi 2 anni). L’unico vincolo è quello di destinare almeno il 50% dell’importo agli investimenti volti a favorire la transizione digitale.  Potenziare il sito web, creare  una piattaforma di e-commerce, acquistare un CRM per la gestione della clientela, digitalizzare completamente la gestione documentale, implementare un software per la gestione del magazzino ordini e dei pagamenti digitali: sono solo alcuni degli esempi degli investimenti che potranno essere inclusi all’interno delle spese per “transizione digitale”.

La rimanente quota potrà servire a finanziare, invece, spese per transizione ecologica – come  il rinnovo del parco auto della rete commerciale con veicoli elettrici e colonnine di ricarica,  l’installazione di pannelli solari per la riduzione dell’impatto ambientale dell’impresa, la consulenza finalizzata all’ottenimento di certificazioni ambientali – e, ovviamente, spese per lo sviluppo internazionale.

I finanziamenti del Fondo 394/PNRR sono disponibili sul sito simest.it che funge da accesso a un portale operativo ad ingresso riservato alle imprese registrate. Lo strumento è accessibile anche da export.gov.it, che aggrega i servizi per l’internazionalizzazione offerti, oltre che da SIMEST, da MAECI, Agenzia ICE, SACE, Regioni e Camere di Commercio.

Oltre ai finanziamenti agevolati, attraverso la “Partecipazione al Capitale” e il connesso “Fondo di Venture Capital” SIMEST offre alle imprese risorse per rafforzare la propria presenza internazionale, per esempio aprendo una nuova società olte frontiera con un partner esetro. E se si è nella fase della ricerca di un partner esetro la risposta viene sempre dal Gruppo CDP dove la capogruppo Cassa depositi e prestiti con il MAECI ha lanciato “Business Matching”, una piattaforma digitale che, grazie a un algoritmo che abbina imprese italiane e straniere in base a caratteristiche ed esigenze complementari, favorisce incontri di business e la genesi di nuove possibilità di collaborazione a progetti di internazionalizzazione ed export. Lo strumento inizialmente avrà un focus su Cina, India e Giappone, ma già a partire dal prossimo anno l’operatività sarà progressivamente estesa ad altri Paesi.

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