Pingitore: oggi mi accuserebbero di sessismo? Ma chissenefrega. Andiamo verso la barbarie

11 Nov 2021 16:12 - di Redazione
Pingitore

Accuse di sessismo? Pierfrancesco Pingitore se ne frega. E lo dice rispondendo al programma radiofonico “I Lunatici” a proposito delle soubrette del Bagaglino e dell’immagine che se ne ricavava. “Accuse di sessismo? E che me ne frega a me! Oggi ti accusano di tutto. Buttano giù le statue di Cristoforo Colombo, figuriamoci se non possono accusare me di sessismo o di altro”.

“Si sta instaurando il regno dell’ignoranza, la gente non sa nulla, questi poveri ragazzini che vanno imbrattando e rovesciando statue neanche sanno quello che fanno -incalza Pingitore- Agiscono per sentito dire, per superficiali anatemi che vengono gettati senza capire che ogni epoca ha le sue regole. Siamo in un’era che si avvia verso la barbarie”.

Il regista e celebre autore de ‘Il Bagaglino’ fa poi un cenno al momento che stiamo vivendo dal punto di vista sociale: “Come sta l’italiano medio? Lo vedo sconcertato. Non c’è più nessuna certezza. Né di vita, né nella religione, né nella politica -spiega- Credo che questa lunga vacanza abbia fatto piuttosto male, non bene. Prima che ci si riprenda passerà tanto tempo”.

Per Pingitore “la gente deve riacquistare fiducia. Che l’italiano sia sconcertato lo si vede anche dalle elezioni. La metà delle persone non è andata a votare. Questo qualcosa vuol dire”.

Di recente Pingitore ha pubblicato il romanzo “Confessioni spudorate” ,nel quale attraverso il vissuto di Elena si ripercorrono le vicende della storia italiana dal fascismo ad oggi.

“Protagonista – aveva spiegato Pingitore all’Adnkronos – è una donna di nome Elena, che scrive in prima persona e racconta la sua vita ripercorrendola, ora che è una novantenne, nei suoi tratti salienti: da quando era una ‘piccola italiana’ al tempo del fascismo e proseguendo nelle varie tappe con la fine della guerra, il boom economico, la contestazione del Sessantotto, il terrorismo, la ripresa di fine secolo, arrivando fino a oggi, alla sua vaccinazione contro il Covid. E’ la vicenda di una donna italiana inserita nella Storia d’Italia”.

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