L’affondo di Sansonetti: «Hanno perseguitato Berlusconi, si sono inventati pure il Ruby ter bis»

7 Nov 2021 11:35 - di Fortunata Cerri

«Silvio Berlusconi non è un imputato a vita. No, è un perseguitato a vita». L’affondo arriva da Piero Sansonetti, direttore del Riformista. Intervistato dal Giornale dice: «La notizia c’è tutta ed è incredibile: le 18 ragazze che parteciparono alle cene di Arcore dovevano essere sentite con gli avvocati e non come testi». E poi ancora: «Parliamo di nove anni fa. Nove anni di sospetti, accuse, veleni e polemiche che vengono cancellati con un tratto di penna. Quei verbali sono inutilizzabili perché le ragazze dovevano essere interrogate alla presenza dei loro difensori».

Sansonetti: «Berlusconi è stato processato non una ma due volte per gli stessi fatti»

Un errore? «Sarà pure un fatto tecnico, ma le ricadute politiche mi appaiono clamorose. Quelle fanciulle erano in bilico, potevano essere indagate, la procura di Milano avrebbe dovuto avere un altro approccio. Arrivo a dire che c’è un pezzo di storia italiana che forse dev’essere riscritto». Sansonetti poi continua: «Questa storia non finisce mai e rinasce come l’araba fenice dalle proprie ceneri. Berlusconi è stato processato non una ma due volte per gli stessi fatti».

«Sessanta processi e sessanta assoluzioni sono un’enormità»

Il direttore del Riformista attacca: «Si sono inventati il Ruby ter e poi il Ruby ter bis: a Siena hanno riassolto il Cavaliere, a Milano non ancora ma con questa mossa siamo sulla buona strada». Per poi aggiungere: «Sessanta processi e sessanta assoluzioni mi paiono un’enormità. Qualcosa non quadra. E l’unica condanna, a dir poco controversa, è sotto la lente della Corte europea di Strasburgo».

Sansonetti: «I grandi elettori mandino Berlusconi al Colle»

“Come se ne esce?”, gli chiede il Giornale.   «Attenzione che questa persecuzione non riguarda solo i leader politici, ma la gente comune che però non ha i mezzi e le risorse per difendersi come ha fatto il Cavaliere. Quanti disgraziati sono stati condannati e sono finiti in cella pur essendo innocenti?».  A questo punto propone  una soluzione: «Ci vuole un presidente del Csm, quindi un presidente della Repubblica, che non si lasci condizionare dalle toghe. Mattarella ha pronunciato qualche parola, ma non è andato oltre. E invece questo disastro deve finire».  La sua proposta? «I grandi elettori mandino Berlusconi al Colle».

 

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