“La vera storia della Uno bianca” arriva in prima serata su Rai2: docuserie in due puntate

26 Nov 2021 14:22 - di Angelica Orlandi
Vera storia della Uno bianca

“La vera storia della Uno bianca”arriva in prima serata il 29 novembre su Rai2: si tratta di una docuserie in due puntate per il ciclo Crime Doc targato Rai Documentari e Verve Media Company. Si tratta di uno dei casi di cronaca più agghiaccianti: una escalation di rapine e omicidi che ha insanguinato l’Emilia Romagna e le Marche; culminata nel novembre del 1991 nell’eccidio del Pilastro. Il 4 gennaio di quell’anno, alle 22 circa, i killer della “Uno bianca” trucidarono i carabinieri Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini. I militari caddero dopo aver ingaggiato un conflitto a fuoco: iniziato dalla Uno Bianca dopo un sorpasso sull’auto di pattuglia ferma in vigilanza nei pressi di un plesso scolastico. Successivamente i fratelli Savi, in sede processuale, affermarono che l’esecuzione dei tre carabinieri fu imposta per il timore di essere identificati.  Sette lunghi anni di indagine, dal 1987 al 1994, per arrivare a scoprire che i colpevoli erano persone come loro: che portavano la divisa, e che di quella divisa, del proprio ruolo, si servirono per riuscire a non essere scoperti.

La storia della “Uno bianca”, molti punti oscuri

La vicenda ancora oggi presenta molti misteri, molti punti da chiarire. All’inizio di quest’anno è stato aperto un fascicolo per approfondire diversi aspetti sulla base di elementi venuti alla luce recentemente. Molti turning point, una serie di errori giudiziari, indagini e false piste sempre finite nel nulla. La docuserie racconta l’intera storia  della banda composta da sei persone di cui cinque appartenenti alla Polizia di Stato. Che ha potuto agire per molti  anni indisturbata rapinando caselli, supermercati, banche, uffici postali e benzinai. Alla fine tutti i componenti della banda sono stati processati e ritenuti colpevoli.

La docuserie della Rai sulla Uno Bianca: oltre la verità processuale

Il documentario di Rai2 ripercorre le diverse tappe del percorso criminale della banda, anticipa Tv Sorrisi e Canzoni. Il racconto si snoda tra le tante testimonianze dei protagonisti che a vario titolo hanno vissuto quelle indagini e quegli anni: giornalisti, giudici, pubblici ministeri, investigatori, parenti delle vittime, avvocati dei componenti della banda e dei parenti di chi ha perso la vita in quella stagione sanguinosa. Oltre alla verità processuale, la docuserie vuole dare voce anche a coloro che ritengono che la storia della Uno bianca non sia conclusa del tutto. Dubbi che vanno in diverse direzioni e che chiedono ancora oggi dopo trent’anni, una risposta chiara e precisa. In primis sono alcuni parenti delle vittime a reclamare la verità.

Documenti inediti

Vi sono anche altre persone che non hanno smesso di studiare il caso, come il giornalista Massimiliano Mazzanti che proprio quest’anno ha presentato un esposto per chiedere di chiarire alcuni punti oscuri, soprattutto in ordine ai depistaggi. Il possibile legame (poi ampiamente accertato in sede giudiziaria) fra i fratelli Savi e l’eccidio al Pilastro, poteva essere provato già nel 1991. A rivelarlo sono appunto due documenti, tra loro contrastanti scoperti dal giornalista che ha seguito per anni la vicenda con articoli e libri. Documenti che non possono che amplificare i misteri che, a 30 anni di distanza, avvolgono ancora l’orrore della Uno Bianca. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo conoscitivo per tornare ad indagare. Un atto dovuto, una svolta.

La vera storia della Uno bianca: parlano le registe

Le registe Flavia Triggiani e Marina Loi che hanno scritto anche la serie dichiarano al settimanale: «“La vera storia della Uno bianca” è la nostra prima regia di un documentario. Quindi oltre a scrivere la sceneggiatura e a fare tutte le interviste alle tante persone che abbiamo interpellato, lo abbiamo anche girato e montato. Per quanto riguarda la regia e la fotografia abbiamo lavorato con Alessandro Galluzzi, un bravissimo documentarista che ci ha aiutato a rendere le atmosfere cupe e spaventose degli accadimenti narrati”. “ È stato molto importante per noi occuparci di tutte le fasi, perché in realtà per quanto ci sia una sceneggiatura alle spalle, tutto avviene al montaggio, quando il puzzle di voci si ricompone in un’opera unica. Quella della Uno bianca è una storia universale».

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