FdI a difesa dei balneari, Meloni scrive a Draghi: «Serve una legge a tutela delle imprese italiane»

27 Nov 2021 13:37 - di Agnese Russo
balneari

Il governo metta mano immediatamente alla questione dei balneari, convocando le associazioni di categoria e assumendosi «la responsabilità di un’iniziativa legislativa urgente ed immediata per mettere in sicurezza il settore, accompagnata da un’adeguata ed incisiva azione in sede comunitaria». È la richiesta di Giorgia Meloni al presidente del Consiglio, Mario Draghi, al quale ha inviato una lettera in merito alla situazione degli stabilimenti balneari, nonché di porti turistici, alberghi e altri pubblici esercizi, dopo le ultime sentenze del Consiglio di Stato del 9 novembre scorso, che impongono le aste per le concessioni dal 1 gennaio 2024.

Le iniziative di FdI per il settore dei balneari

Meloni, che ha deciso di scrivere a Draghi proprio dopo un incontro del partito con i rappresentanti di categoria, ha anche messo a disposizione del governo le proposte depositate negli anni da FdI. Il partito, inoltre, ha annunciato la presentazione di provvedimenti sulla materia in tutti i Consigli regionali.

La necessità di un intervento del legislatore

Rispetto alle sentenze Meloni ha criticato duramente nel metodo, ravvisando un’invasione di campo rispetto al potere legislativo, e nel merito. «Ancora una volta non vengono prese in considerazione le ragioni che vorrebbero tali concessioni non rientranti nel campo di applicazione della direttiva Bolkestein», ha scritto la presidente di FdI, che ha proseguito richiamando i casi «ben più eclatanti come quelli di Spagna e Portogallo, i cui legislatori hanno normato il settore disponendo proroghe lunghissime senza incorrere in alcuna sanzione» da parte della Commissione Ue.

Il rischio che il comparto finisca nelle mani degli investitori stranieri

Nella lettera Meloni definisce il turismo balneare italiano «un unicum nel panorama europeo e mondiale», grazie «agli investimenti sostenuti negli anni dalle imprese» e mette in guardia Draghi sul rischio di «un esproprio di fatto di migliaia di imprese», che non riusciranno a fronteggiare gli appetiti di grandi investitori stranieri e sull’impatto sociale che ne deriverebbe. Uno scenario definito «catastrofico» dalla leader di FdI, che ha concluso la lettera mettendo a disposizione del governo le proposte depositate negli ultimi anni dal suo partito e invitando il premier a convocare al più presto le associazioni di categoria per discutere la questione.

Meloni a Draghi: «Ascolti il grido di allarme dei balneari»

Proprio da un incontro tra i vertici di FdI, guidati dalla stessa Meloni, e i rappresentanti nazionali di categoria è nata l’iniziativa della lettera a Draghi, alla quale seguirà nei prossimi giorni la presentazione da parte di FdI in tutti i Consigli regionali di ordini del giorno dello stesso tenore. «Mi auguro, signor Presidente – ha concluso Meloni – che non lasci cadere questo grido di allarme e che assuma le iniziative conseguenti per tutelare un pezzo fondamentale del nostro comparto turistico».

 

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