Emirati Arabi, trader milanese in carcere da 8 mesi senza accuse. L’appello disperato della compagna

9 Nov 2021 17:20 - di Paolo Lami

Lo hanno prelevato nella hall dell’albergo di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi, dove si trovava assieme alla sua compagna e alla figlioletta e lo hanno portato via, in carcere dove, da 8 mesi, Andrea Costantino, trader milanese, si trova segregato senza accuse, ha perso 25 chili e dorme e mangia per terra.

”Un film dell’orrore – dice, disperata, la compagna che lancia un appello alle istituzioni italiane attraverso l’Adnkronos. – Il mio Andrea è un prigioniero politico. Il mio Andrea, il padre della mia bambina, è stato sequestrato, non arrestato. Portato via un giorno di fine marzo, il 21 novembre prossimo saranno otto mesi, e chiuso in una cella del carcere di Abu Dhabi senza alcun capo di imputazione, senza la possibilità di vederlo, di parlarci. Senza che l’avvocato che continuo a pagare profumatamente, riesca anche solo ad avere in mano un fascicolo. Mi rivolgo alle istituzioni, alla Farnesina, al ministro della Difesa Guerini, vi prego, riportate a casa il mio compagno. Sta male, ed io ho bisogno di lui”.

Ricorda ancora Stefania parlando del momento in cui il suo compagno viene prelevato e portato  nel carcere del paese che Matteo Renzi (a destra nella foto assieme al principe) ha definito il Rinascimento arabo: “Era domenica, il giovedì successivo mi hanno detto che era in carcere e non si sapeva il motivo. Non abbiamo saputo nulla di lui fino al 20 aprile, quando c’é stata la prima visita consolare, me lo hanno fatto sentire il 27 maggio. Ho preso un avvocato, solo per aprire la pratica ho pagato 12mila euro – continua continua la compagna del trader arrestato negli Emirati. – Fino al 7 settembre scorso ad Andrea non è stato concesso nemmeno di firmare la procura, di parlare con il procuratore, con l’avvocato. Tuttavia, anche dopo la firma della procura, non è stato possibile accedere al fascicolo, far parlare l’avvocato con Andrea. Il 14 ottobre scorso è stata fatta l’ultima di quattro visite consolari all’interno dell’ufficio del procuratore generale. Poi il nulla”.

Da qui l’appello straziante di Stefania: “E’ importante che il governo italiano faccia dei passi per la sua liberazione, che il ministro Guerrini vada all’Air Show a Dubai, che si adoperi per riportare a casa Andrea”.

Secondo la donna, “il motivo per cui il mio compagno è lì è l’embargo di tutti i prodotti della Difesa, dalle bombe ai pezzi di ricambio della pattuglia acrobatica emiratina Al Fursan.”.

Andrea – sostiene Stefania – sta pagando colpe non sue e molto più grosse di lui, mi ha detto di sentirsi abbandonato dalle istituzioni, dal suo Paese. Ed effettivamente la Farnesina – accusa la donna – non fa che dirmi che stanno lavorando, mentre la situazione ad oggi è identica al 22 marzo: il padre di mia figlia è lì senza accuse, senza possibilità di difesa o di vedere nessuno. Nonostante mi dicano che sono mesi che si prodigano per la situazione”.

Ma la vicenda di Andrea Costantino non è isolata, come si potrebbe pensare. Sono, infatti, 2.024 i nostri connazionali detenuti all’estero, poco più della metà in paesi dell’Unione Europea, per il resto un po’ in tutto il mondo tra Europa (extra UE), Americhe, Mediterraneo e Medio Oriente, Africa su-sahariana, Asia e Oceania. Quaranta in attesa di estradizione, 1042 in attesa di giudizio, 942 condannati. I dati, pubblicati sul sito del Ministero degli Esteri, sono aggiornati al dicembre 2020. E tra questi non c’è l’imprenditore Andrea Costantino arrestato a Dubai il 21 marzo scorso.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *