Da Dubai Di Maio promette la soluzione del caso Costantino. Lo fece anche per Chico Forti…

23 Nov 2021 16:56 - di Redazione

Il caso di  Andrea Costantino, l’imprenditore in carcere da otto mesi ad Abu Dhabi,  verrà affrontato di petto dalla Farnesina. Parola di Luigi di Maio, in queste ore a Dubai, che sui più delicati dossier internazionali non è nuovo a impegni solenni. Poi smentiti dai fatti.

Caso Costantino, Di Maio: lo affronterò con il mio omologo

“Con gli Emirati portiamo avanti i nostri rapporti bilaterali con un clima di collaborazione. Anche in maniera molto franca. Su tutto quello che dobbiamo dirimere”. Così il ministro degli Esteri incontrando la stampa all’Expo di Dubai. Dove si tiene l’Italian Sports day . ” Nelle prossime ore  incontrerò i ministri dell’Economia e degli Esteri. E avremo modo di affrontare tutte le questioni bilaterali”. Tra tra cui il caso ancora irrisolto dell’incarcerazione dell’imprenditore milanese. Ormai all’ottavo mese di reclusione.

Sull’imprenditore milanese arrestato solo accuse vaghe

Andrea Costantino venne arrestato  il 21 marzo scorso a Dubai con accuse molto vaghe. Mai ricondotte a reati specifici a suo carico. Gli avvocati hanno smentito che l’uomo sia sottoposto a un’indagine per riciclaggio di denaro. E finanziamento del terrorismo. Da allora l’uomo si trova in condizioni sempre più gravi, anche di salute. Privato persino del diritto alla difesa.  Pochi giorni fa la compagna di Andrea, Stefania Giudice, ha lanciato l’ennesimo appello inascoltato alle autorità italiane. «Mi rivolgo alle istituzioni, alla Farnesina, al ministro della Difesa Guerini. Vi prego, riportate a casa il mio compagno. Sta male, ed io ho bisogno di lui».

La figuraccia internazionale su Chico Forti

“Il caso Costantino lo stiamo seguendo fin dal primo momento. Ci sono state quattro visite consolari”, informa Di Maio. “E adesso stiamo lavorando a una quinta e sarà sicuramente argomento del mio bilaterale con il ministro degli Esteri nelle prossime ore”. Sarà risolutivo? Difficile da crederlo, finora la Farnesina non ha brillato per iniziativa. E le solenni promesse di Di Maio non sono una garanzia. Basti pensare a un altro complicato caso irrisolto. Quello che vede coinvolto da oltre 20 anni il trentino Chico Forti. Che ha procurato al ministro grillino l’ennesima figuraccia internazionale.  L’ex produttore televisivo trentino, trasferitosi  a Miami all’inizio degli anni Novanta,  nel 1998 fu accusato dell’omicidio di Dale Pike. Figlio del proprietario di un hotel di Ibiza che Forti stava acquistando.

Nel 2000 è stato condannato all’ergastolo, malgrado si sia sempre proclamato innocente. La  sua difesa uesa sempre sostenuto la tesi dell’errore giudiziario. Frutto di errori e approssimazioni durante le indagini e il processo. Ma un errore clamoroso è stato compiuto dal baldanzoso Di Maio che durante le feste di Natale del 2020 annunciò l’imminente estradizione di Chico Forti con tanto di video di sei minuti in cui parlava di un accordo raggiunto con il governo della Florida. Ringraziava tutti e si vantava del suo operato. “I prossimi passaggi saranno conseguenti. Ma l’atto è stato firmato e questo è un grande risultato per lui”. Peccato che a giugno, dopo sei mesi,  dell’imminente arrivo in Italia di Forti non ci fosse traccia. Anzi, gli Usa neppure risposero alla Farnesina, come ammise la ministra Cartabia.

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