Osteria del Velodromo Vecchio – Roma

28 Ott 2021 0:01 - di Redazione

Osteria del Velodromo Vecchio
Via Genzano, 139 – 00179  Roma
Tel. 06/7886793
Sito Internet: www.osteriadelvelodromovecchio.it

Tipologia: romana
Prezzi: antipasti 10/11€, primi 10/11€, secondi 12/14€, dolci 5€
Giorno di chiusura: Domenica. Lunedì, Martedì e Mercoledì sera

OFFERTA
Classica trattoria di quartiere, in questo caso il Tuscolano nei pressi di Colli Albani, da anni presente in guida, l’Osteria del Velodromo Vecchio deve il suo nome al motovelodromo Appio che sorgeva in zona. Una cucina semplice, ma basata su materie prime selezionate con un’attenzione ai fornitori e alla stagionalità, che però quest’anno abbiamo trovato più incerta che in passato, tanto da indurci prudenza nel voto. La partenza con l’antipasto della casa è quasi obbligata, dato che consiste in una serie di assaggi che giustificano la prosecuzione o con un primo o con un secondo (difficile portare a termine il percorso completo): “frittata romana”, quindi senza uova, preparata con patate schiacciate, pomodoro e cipolla stufata (non imperdibile), concia di zucchine con bruschette (ottima), melanzane sott’olio (buone), salame, caciotta di capra, lonzino, insalata di arzilla (purtroppo con alcune spine), peperoncini con colatura di alici (sfiziosi e prevedibilmente piccanti) e frittata di verdure (buona). Nel nostro caso la cena è proseguita con pasta e piselli in brodo d’arzilla, una rivisitazione di un grande classico, piacevole ma con i broccoli ha tutt’altra verve, e con degli spaghetti Cavalieri al ragù, ben cotti e con il condimento all’altezza. Fra i secondi ci ha lasciato più di una perplessità la scaloppa del Velodromo, ovvero ripiegata a mo’ di involtino, farcita con tenerume e verdure e condita con dei pomodorini, in quanto scialba e priva di carattere; meglio è andata con il tortino (non a forma di tortino) di alici e indivia, con un bel retrogusto amarognolo dato dall’ortaggio. Da non perdere le patate al forno, un grande classico qui realizzato in modo perfetto, con le patate prima sbollentate per un paio di minuti, poi condite e passate in forno. In chiusura abbiamo apprezzato la qualità della frolla della crostata casalinga proposta con frutta, mentre la crème brûlée al caffè era sbilanciata verso quest’ultimo ingrediente; a seguire un espresso ben eseguito e di buona persistenza.

AMBIENTE
Il bel dehors protetto dalla strada introduce all’interno giocato in due sale arredate in modo semplice. Corretta la mise en place, con la giusta attenzione nel fornire i bicchieri adatti in funzione del vino scelto.

SERVIZIO
Tipico da osteria, quindi sorridente e alla mano, sebbene non velocissimo.

Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2020 – www.lapecoranera.net

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