Masini, senatrice lesbica di centrodestra: io delusa dall’ipocrisia della sinistra, qui mi rispettano

29 Ott 2021 17:53 - di Redazione
Masini ddl Zan

Barbara Masini, senatrice di Forza Italia, è l’unica nel centrodestra ad avere dato un voto per salvare il ddl Zan. E spiega all’Adnkronos che a sinistra c’è molta ipocrisia: sono stati loro e non Renzi – afferma – ad affossare la legge.

“L’omofobia non ha colore politico, ma so che un’omofobia sottile esiste, perché può nascondersi tra le pieghe più insospettabili. Non sono rimasta delusa dal mio partito, anche se da un punto di vista ideale avrei sperato in una posizione diversa. La politica, però, è anche pragmatismo e mi rendo conto che al Senato si trattava soprattutto di un voto politico”.

Masini, che a inizio luglio ha fatto coming out, dichiarando la sua omosessualità (vive con la compagna Pamela da 13 anni), in questo caso non ce l’ha con Fi, che le “ha sempre dato la possibilità di esprimersi liberamente” e si è trovata di fronte a una partita politica più ampia e complessa (”purtroppo, stavolta la posta in gioco era molto più alta”) ma se la prende con la sinistra: ”Francamente sono rimasta molto più delusa dal centrosinistra, dalla sua ipocrisia e superficialità”. “Arrivare a questo punto in Aula e uscirne così malconci -dice la parlamentare forzista- dovrebbe aprire una riflessione seria a sinistra. E un’analisi seria non significa dire che è colpa di Renzi, perché i numeri dicono chiaramente che sono stati loro ad affossare il ddl Zan”.

“Eppure -scherza- avevano anche un voto in più, quello mio… Non so se c’è stata mala gestione, improvvisazione o volontà. Fatto sta che alla fine, parlano i numeri e le parole stanno a zero…”. Nel centrodestra, ci tiene a precisare l’esponente azzurra, non sono tutte rose e fiori quando si parla di gay e lesbiche o, in generale, del mondo Lgtb: ”A volte, qualcuno a destra è più incauto a dire cose che dovrebbero essere dette con più moderazione. Serve a tal proposito un lavoro culturale non facile, senza strumentalizzazioni e ideologizzazioni”.

”Spesso -rivela Masini- mi provocano dicendomi che ci sto a fare nel centrodestra, ma fino ad ora nel mio schieramento hanno rispettato la mia posizione. Ci ho sempre messo la faccia, manifestando il mio dissenso e continuerò a farlo, finché me lo faranno fare. Perché dovrei andar via? Sarei rimasta delusa -spiega- se mi avessero imposto di votare diversamente da come ho fatto e a quel punto ne avrei tratto le conseguenze. Piuttosto, vedo dall’altra parte, lo ripeto, tanta ipocrisia”.

Masini ci tiene a ringraziare la capogruppo di Fi al Senato, Anna Maria Bernini che le ha dato sempre la possibilità di ”esprimere liberamente il suo dissenso” rispetto alla linea del partito: ”ho avuto il suo ok anche in occasione della ‘tagliola’. Capisco che Bernini deve tenere unito un gruppo, non è facile, ma è sempre stata aperturista su questi temi etici e la ringrazio”.

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